Questo libro mi aveva molto incuriosito già un paio di anni fa (soprattutto, non lo nego, per l'eleganza della copertina - anzi, delle copertine ), ma per chissà quale motivo, non l'avevo mai letto. Per fortuna l'ho fatto ora: non arrivo all'entusiasmo di Neil Gaiman *, che l'ha definito " unquestionably the finest English novel of the fantastic written in the last seventy years ", ma l'ho trovato davvero un libro bellissimo, e molto, molto coraggioso. Coraggioso anche solo per il fatto che si tratta di un'opera prima, ed è un libro di quasi 1000 pagine , ma principalmente per la complessità e la coerenza del mondo che Susanna Clarke è riuscita ad inventare, a rendere credibile, e soprattutto, a rendere affascinante. E' impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla riscoperta della " English Magic " da parte dei due protagonisti, dalle loro esplorazioni, dai loro litigi e dall'Inghilterra vittoriana che li circonda, molto simile a...
Everyone is entitled to his own opinion, but not his own facts. (Daniel Patrick Moynihan, 1983)