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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Guerrieri del ghiaccio, traduzioni agghiaccianti

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Il 25 ottobre di quest'anno è stato pubblicato in Italia I guerrieri del ghiaccio , prima parte della traduzione di A Dance with Dragons , quinto volume sui previsti sette che andranno a comporre la saga A Song of Ice and Fire di George R. R. Martin. Ho già scritto più di una volta qui sul blog della saga, della sua versione televisiva e della scelta censurabile (ma non unicamente italiana) di pubblicare i libri originali divisi in più tomi , quindi non riprenderò questi argomenti. Parlerò di traduzioni. Di quelle dei precedenti volumi ho solo sentito parlare (male), visto che ho letto i libri in originale; ho però verificato di persona alcuni svarioni veramente imbarazzanti. Ad esempio il motto della casa Greyjoy, " We do not sow ", ossia "Noi non seminiamo" (particolarmente adeguato ad una casa che vive principalmente di pirateria navale), che viene tradotto come "Noi non sappiamo tessere". Oppure, e soprattutto, la scena della metalupa*, simbo

Mi prende lo sconforto

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L'immagine lì a destra è uno screencapture del sito del Corriere, principale quotidiano italiano, preso questa mattina poco dopo le 9. Quasi in fondo alla colonna centrale, ben sotto alla fondamentale notizia che Barbara Berlusconi non è incinta e molto ben sotto la straordinaria rivelazione che in Inguscezia sarebbe stato catturato uno Yeti, c'è il collegamento ad un'indagine del CICAP che rivela come - ovviamente - le previsioni degli oroscopi per il 2011 si siano rivelate delle colossali bufale . Bene. Cosa campeggia in apertura della pagina, addirittura sopra il titolo principale? L' oroscopo del 2012 , su fondo oro, con previsioni dettagliate per tutti i segni. Sconfortante. Il ventunesimo secolo è iniziato da più di dieci anni, è stato dimostrato più volte che l'astrologia ha la stessa validità predittiva della caffeomanzia o dell' estispicina eppure sembra che ci siano ancora abbastanza persone che credono all'oroscopo da giustificare il suo pos

QI

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Gli inglesi sono maestri di televisione, si sa. Da The Living Planet a Doctor Who , da Monty Python's Flying Circus a Top Gear , da Life on Mars a Blackadder *, nel corso dei decenni la Perfida Albione ha prodotto e distribuito in tutto il mondo veri e propri capolavori, in tutti gli ambiti televisivi. L'avvento dell'Interwebs ha permesso anche a noi poveri abitanti della Terra dei Cachi di accedere a questa sconfinata messe di tesori, e ultimamente, grazie anche a due gustosissimi libri ( questo e questo ), ho scovato nel mucchio un'altra gemma : QI . La sigla sta per Quite Interesting , e il programma è una sorta di quiz sui generis . Il maestro di cerimonie, uno splendido Stephen Fry , pone ai suoi quattro ospiti o panelist domande solitamente piuttosto oscure**, attribuisce punti per le risposte corrette e per quelle interessanti (relative o meno alla domanda posta), e ne toglie per le risposte che perpetuano luoghi comuni errati e per quelle, oltre che sbag

Anche Gùgol fa le sue cappelle

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Sono un utente accanito di molti servizi di Google, e di solito ne sono molto soddisfatto, ma gli aggiornamenti che Big G sta rilasciando in questi giorni mi hanno lasciato parecchio perplesso. Si tratta di un completo redesign di YouTube e della scomparsa della Google Bar, ossia di quella barra nera in cima alle pagine che raccoglie(va) i link ai vari servizi, sostituita dal menu a tendina lì a destra. Per quanto riguarda YouTube, il nuovo layout è molto più gradevole di quello precedente (non che ci volesse molto), ma ha un difetto catastrofico : non permette di rimuovere i video dei canali sottoscritti dalla home page. Ora: anche se io sono iscritto al canale Rai, non vuol dire che mi interessano TUTTI i video che carica; delle anticipazioni di Un posto al sole o di Don Matteo , francamente, faccio volentieri a meno. Prima, con un semplice clic su una bella X in alto a destra (come per qualunque finestra di Windows) si chiudeva il video e questo non compariva più; ora non c