Passa ai contenuti principali

FilmRece: Pacific Rim

[Al solito, recensione totalmente priva di spoiler]
 
Per adesso solo un parere a caldo, che mi riservo di approfondire con calma domani: Porca. T(beep)ia. Che. Film.

[...]

Bene, adesso è domani, ho avuto qualche ora per far sedimentare le sensazioni e quindi rieccomi qui. Cominciamo col dire che confermo la prima impressione, quindi: Porca. T(beep)ia. Che. Film.
Non è perfetto, non è senza difetti, ma è il film che, più o meno consapevolmente, ho aspettato che qualcuno realizzasse fin da quando ho visto per la prima volta Goldrake in televisione. Perchè amettiamolo, gli anime - da Jeeg a Gundam, da Daitarn III a Evangelion - hanno la loro raison d'être, ma un lungometraggio con attori in carne e ossa, in 3D e visto su uno schermo alto più di sedici metri è tutta un'altra cosa.
I difetti sono quelli che ci si poteva aspettare da un film del genere: personaggi stereotipati, recitazione sopra le righe*, trama non particolarmente originale, supercazzole pseudoscientifiche per spiegare gli aspetti più improbabili della tecnologia e della storia**; ma ho cominciato ad analizzarli  dopo, a freddo, parlando con la mia metà una volta fuori dal cinema (e comunque non hanno intaccato di un atomo il mio entusiasmo per il film). Perchè in sala ero totalmente, irrimediabilmente, inequivocabilmente rapito dalla monumentale awesomeness*** di robottoni alti più di 80 metri che usano i container come tirapugni e le navi da trasporto come clave. E, in
generale, dalla magnificenza visuale del film, uno dei più spettacolari e meglio fotografati che abbia visto negli ultimi anni, con un 3D quasi al livello di quello di Avatar.

Se l'intento del regista Guillermo Del Toro era quello far provare allo spettatore lo stesso stupore, la stessa gioia che un bambino di otto anni prova vedendo i suoi cartoni animati preferiti, con me ci è riuscito in pieno: credo di aver chiuso la bocca per la prima volta dopo almeno cinque minuti di film, e più di una volta mi sono ritrovato con un sorriso ebete in faccia a fissare lo schermo con gli occhi spalancati e la voglia di alzarmi in piedi e applaudire. Per un paio d'ore ho riprovato l'entusiasmo acritico e innocente di un bimbo che guarda i suoi eroi sfracellare di mazzate i cattivi di turno. Non mi pare poco.

Pacific Rim sull'IMDb
Pacific Rim su Rotten Tomatoes

* quando l'attrice migliore del film - Ron Perlman a parte - è una bambina di 8 anni che rimane in scena cinque minuti e non dice nemmeno una parola, qualche perplessità è legittima.

** l'unico momento del film che proprio non mi ha convinto ricade in questa categoria: quando ho sentito per la prima volta la parola "dinosauri" è partito spontaneo un facepalm degno del capitano Picard.
*** sono anni che me lo chiedo: quale potrebbe essere una traduzione decente in italiano? Figaggine? Meravigliosità? Invidio tantissimo agli inglesi la loro libertà nel formare nomi da aggettivi e viceversa...
 

Commenti

Post popolari in questo blog

Un 2025 inaspettatamente springsteeniano

Se vi sembra di avere già letto il titolo di questo post, avete ragione , ma questo 2025 è (stato) davvero un anno incredibile per noi fan di Springsteen. E le cose che l'hanno reso incredibile sono state, appunto, quasi tutte inaspettate. L' Annus mirabilis è cominciato a maggio, con le date europee del Land of Hope and Dreams Tour *, gli attacchi a Trump , la sua reazione da bullo insicuro , e la pubblicazione di un EP e un video con le canzoni e le introduzioni più politiche e più polemiche di quei concerti ( you don't mess with the Boss ). A giugno ecco la prima sorpresa:  Tracks II: The Lost Albums . Si parlava già da parecchio di un secondo  Tracks , ma ci si aspettava che fosse, come il primo del 1998, una raccolta di canzoni sparse; Springsteen invece ha tirato fuori un cofanetto di sette album inediti , registrati tra il 1983 e il 2018, già finiti e mixati, pronti per essere pubblicati, ma messi da parte perché non sembrava il momento giusto per farli uscire ...

Le grandi domande - parte II

Qualche giorno fa, facendo la spesa, mi è capitato sottomano un pacchetto di Kinder Brioss alla ciliegia , una brioche che non vedevo e non mangiavo più o meno dal 1987. Una domanda mi è sorta spontanea: che diamine di fine hanno fatto le Fiesta gialle? Chi ha più o meno la mia età se lo ricorderà sicuramente: la Fiesta Ferrero , un tempo, non esisteva solo nella versione arancio che si trova ora, ma anche in una gialla, che si intravede nell'immagine qui a lato (che, mi duole sottolinearlo, è la copertina di un 45 giri , che riportava sul lato B l'imperdibile hit Snacckiamoci una Fiesta ). Mi sembra di ricordare - anche se non ci metterei la mano sul fuoco - che fosse al gusto di curaçao , ma sicuramente era buonissima , molto meglio della sorella. Aggiornamento del 22/5/2007 Dopo una discussione nostalgico-filologica con alcuni amici, siamo arrivati alla conclusione che sono addirittura due le Fiesta scomparse. Quella gialla che era al sapore Tuttifrutti (probabilmente un or...

Diventa anche tu proprietario di un numero!

Perchè lasciare che sia solo la AACS a possedere un numero a 128 bit? Ora, grazie a questo blog , chiunque può generare uno di questi numeri e impedire a tutto il resto del mondo di utilizzarlo! Ecco il mio: 34 5B 4E 76 52 87 43 CB 86 8B CF 99 89 EF 0A 5E Non osate memorizzarlo, stamparlo, copiarlo su altri siti, cantarlo, recitarlo in pubblico, ricavarne opere teatrali, o le più tremende maledizioni vi colpiranno! Qui , sul blog del solito, inestimabile Attivissimo, un commento su tutta la (tragicomica) vicenda

FilmRece: F1 (con una digressione su un nuovo cinema)

Premessa: sono un appassionato di Formula 1 almeno dalla fine degli anni '70, sono stato diverse volte all'Autodromo di Monza durante i fine settimana di gara (ci ho anche corso a piedi più di una volta), e sono un Tifoso Ferrari da che ho memoria: cliccando sull'etichetta F1 qui di fianco ci sono i post sul tema che ho scritto nel corso degli anni. Un paio di giorni fa, su inaspettato suggerimento di un amico, ho visto F1 : non nella mia solita, amata Sala Energia, ma in una delle sale più piccole del cinema del centro commerciale Merlata Bloom .  È stato il primo film visto in sala da ottobre 2024, purtroppo la crisi di frequentazione cinematografica a cui accennavo in questo post non si è ancora conclusa, e forse ne potev(am)o scegliere uno migliore per ricominciare. C'è da dire che, se non altro, F1 è un film che sicuramente beneficia della visione su grande schermo: le scene di gara sono spettacolari e adrenaliniche, ma purtroppo sono anche uno dei pochi aspetti p...