Passa ai contenuti principali

Maggica Itaglia!

Presentato il nuovo logo che dovrebbe rappresentare l'Italia nel mondo e invogliare i turisti stranieri a venire qui nella Terra dei Cachi. Mi piacerebbe chiedere l'opinione del saggio Rasputin, ma questa volta non lo scomoderò; ecco la mia:

AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH
AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH (ad libitum)

Ma possibile che in quella che viene continuamente definita la terra del design non si sia riuscito a tirar fuori niente di meglio di quella schifezzina che sarebbe stata già superata nel 1992? E poi perchè in inglese? Cosa aveva che non andava Magica Italia (intendo, oltre a far schifo tanto quanto la versione in inglese)?
Mi è venuta quasi (quasi) nostalgia del glorioso cetriolone di Italia.it, altro trionfo della promozione dell'Italia all'estero.

Commenti

Post popolari in questo blog

GoodreadsRece: Kazuo Ishiguro - Never Let Me Go

I completely subscribe to the idiom " Dont judge a book by its cover ": over the years I often read wonderful books with horrible covers , less often horrible books with wonderful covers , and everything in beetween. Sometimes, though, a particularly good cover made me discover a book I wouldn't otherwise have considered, as happened in this case. I'm not really sure why, but this cover for Never Let Me Go struck a chord with me, and even if I had barely heard about the author Kazuo Ishiguro, and not at all about the book, I read it. And I loved it. I don't want to spoil anything about the plot, moreso because the whole book is written as a slow, gradual unveiling of the story of the protagonist/narrator, the people around her, and the (apparently) normal world in which they live, and part of its allure is exactly following Kathy's pace in remembering her life, with all her infinite and (apparently) meaningless digressions. I'll just repeat here what I wr...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....

Le grandi domande - parte II

Qualche giorno fa, facendo la spesa, mi è capitato sottomano un pacchetto di Kinder Brioss alla ciliegia , una brioche che non vedevo e non mangiavo più o meno dal 1987. Una domanda mi è sorta spontanea: che diamine di fine hanno fatto le Fiesta gialle? Chi ha più o meno la mia età se lo ricorderà sicuramente: la Fiesta Ferrero , un tempo, non esisteva solo nella versione arancio che si trova ora, ma anche in una gialla, che si intravede nell'immagine qui a lato (che, mi duole sottolinearlo, è la copertina di un 45 giri , che riportava sul lato B l'imperdibile hit Snacckiamoci una Fiesta ). Mi sembra di ricordare - anche se non ci metterei la mano sul fuoco - che fosse al gusto di curaçao , ma sicuramente era buonissima , molto meglio della sorella. Aggiornamento del 22/5/2007 Dopo una discussione nostalgico-filologica con alcuni amici, siamo arrivati alla conclusione che sono addirittura due le Fiesta scomparse. Quella gialla che era al sapore Tuttifrutti (probabilmente un or...

Vermeer a Bologna, ovvero: La ragazza col tortellino di perla

Ieri io e la mia metà siamo andati a Bologna per la mostra "La ragazza con l'orecchino di perla". Gli orari dei treni ci hanno concesso ampi spazi di manovra: prima di partire ne abbiamo approfittato per una capatina nella nuova piazza Gae Aulenti , che io non avevo ancora visto, e che mi è molto piaciuta, mentre dopo la mostra ci siamo concessi una (breve, parziale, da ripetere) visita alla " vecchia signora coi fianchi un po' molli ". La mostra. È necessaria una premessa: Vermeer è uno dei miei pittori preferiti e La ragazza con l'orecchino di perla è in assoluto uno dei quadri che più mi piacciono; per quanto mi riguarda la cosiddetta "Monna Lisa del Nord" era la mostra, e tutte le altre opere esposte erano, al più, un piacevole aperitivo, gradevoli ma totalmente superflue. Detto questo: mostra molto ben pubblicizzata (forse fin troppo), con il volto dell'anonima modella un po' ovunque, in originale, in cioccolato , con gli occ...