Passa ai contenuti principali

FilmRece: Captain America

Il mega teamup The Avengers, diretto da Joss "Firefly" Whedon si avvicina vieppiù (occhio al trailer dopo i titoli di coda), e Captain America: Il primo Vendicatore aggiunge un altro capitolo alle storie dei singoli eroi che comporranno la super-squadra.
Il film è una origin story, in cui si narra di come il gracile e asmatico, ma impavido e determinato Steve Rogers si trova coinvolto in un esperimento militare e si trasforma nel massiccio e biondissimo Capitano a stelle e strisce.
Steve/Cap, dopo una breve parentesi in cui aiuterà lo sforzo bellico come strumento di propaganda (una delle parti più riuscite del film), si troverà finalmente a combattere per davvero contro Hydra, una organizzazione scissionista nazi-scientifica capitanata dall'inquietante Teschio Rosso. Non avendo praticamente mai letto nemmeno un albo dei fumetti di Capitan America, mi devo fidare. Il film funziona, gli attori sono convincenti e la storia gira (con numerosi rimandi agli altri film Marvel/Avenger): Captain America è, in essenza, un ottimo film di guerra, in cui capita che il protagonista sia anche un supereroe, ma tutto sommato funzionerebbe anche se invece di Cap ci fosse un qualunque normale, eroico, americanissimo grunt. Ed è curioso che nonostante Cap sia il più 'mmerregano dei supereroi, nel film si ritrovi il minimo sindacale di retorica stars and stripes, fatto che ha suscitato anche qualche critica in alcuni recensori USA.
Il 3D, nonostante si tratti di una conversione, è di ottimo livello, forse il migliore che abbia visto in sala dopo Avatar: mai troppo invasivo, e più giocato dietro lo schermo, a dare profondità, che davanti, con oggetti che si proiettano verso lo spettatore (anche se ammetto di essermi spostato un paio di volte per evitare lo scudo di Cap).
Insomma, nonostante Captain America sia forse il personaggio Marvel più difficile da vendere e da comprendere fuori dagli US of A, un film decisamente riuscito.
E poi ammettiamolo, le armi e i veicoli sperimentali Hydra-nazisti (il treno!) sono über-cool.

Ultima brevissima nota polemica (sennò non sarei io): ma chiamare il film CAPITAN America, invece di CAPTAIN America pareva brutto? Mah.

Captain America sull'IMDb
Captain America su Rotten Tomatoes
Captain America su Metacritics

Commenti

  1. Per una volta che tengono il titolo originale ti lamenti: immagina se lo chiamavano "Capitano Americano" (o peggio)...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Trailer: Deliver Me From Nowhere

Come accennavo in questo post , tra pochi mesi uscirà, almeno negli US of A, il film Deliver Me From Nowhere , tratto dal libro omonimo che ho letto l'anno scorso e che mi è piaciuto moltissimo. Le premesse per il film erano buone: Jeremy Allen "The Bear" White nel ruolo di Springsteen, la storia del suo disco più bello (per molti*) e più personale (e qui non è questione di opinioni) e la benedizione del Boss, che è stato diverse volte sul set durante le riprese. Oggi è uscito il trailer, e le premesse, da buone, sono diventate ottime.     Non so nemmeno se verrà distribuito in Italia, ma questo non me lo perdo.   * Non sono tra quei molti, perlomeno non sempre (o non ancora). Sicuramente Nebraska è uno dei capolavori di Springsteen, ma gli preferisco Born To Run, anche se con il passare degli anni, la distanza tra i due dischi, già piccola, si sta riducendo.

GoodreadsRece: Valérie Perrin - Cambiare l'acqua ai fiori

[Nota: non è il post con cui avrei voluto iniziare il 2021 del blog, ma tutti gli altri possibili sono in vari stadi di avanzamento, ma comunque ben lontani dall'essere finiti. Prima o poi arriveranno anche loro, probabilmente.] Ero combattuto. Da una parte, ovunque si parlava tanto, fin troppo, di questo come del romanzo assolutamente da leggere (e poche cose mi fanno passare la voglia di prendere in mano un libro quanto queste entusiastiche e onnipresenti raccomandazioni); in più un'intervista all'autrice letta su un giornale non me l'aveva resa particolarmente simpatica. Dall'altra, avevo letto che la protagonista di Cambiare l'acqua ai fiori è la guardiana di un cimitero, e questo aveva solleticato la mia mai completamente sopita curiosità per per la morte e il macabro, probabilissimo e graditissimo lascito della mia adolescenza passata tra Dylan Dog e Stephen King. Alla fine, il conflitto è stato risolto, come mi succede spesso, dal consigli...

Del perchè leggo (soprattutto) in inglese

Ho visto di recente un paio di video su YouTube in cui una BookTuber (credo si dica così) spiegava ai suoi seguaci perché legge libri in inglese. Come al solito li stavo tenendo di sottofondo mentre facevo altro, quindi non garantisco di avere colto tutti i dettagli, ma mi sembra che le tre ragioni principali fossero: il prezzo solitamente più basso delle versioni inglesi; il ritardo nella pubblicazione delle traduzioni italiane; le copertine più brutte e in generale la qualità inferiore delle edizioni nostrane, spesso meno curate degli originali. A parte le copertine, che rientrano negli insindacabili gusti personali*, mi sembrano ragioni estremamente valide, in particolare la prima; ma per me, non sono quelle principali. Quindi, perché leggo in inglese? In ordine sparso: Perché posso . Mi rendo conto che può sembrare una spacconata, ma è forse la ragione più importante. La lettura per me è sempre stata, ed è tuttora, un piacere; se leggere in inglese fosse uno stress, molt...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....