Passa ai contenuti principali

Film(mini)Rece: Iron Man 3, con una divagazione sui prossimi film in uscita al cinematografo

L'ho visto ieri al solito Arcadia di Melzo, in un 3D che francamente non ha aggiunto molto al film*, e mi è piaciuto moltissimo: si pone appena sotto il primo della serie, e un po' sopra il secondo (lo so, nella mia micro-recensione a caldo di Iron Man 2 dicevo che mi era piaciuto più di Iron Man, ma visioni successive di entrambi mi hanno fatto cambiare idea).
Come mia abitudine eviterò qualunque spoiler, dicendo semplicemente che la storia è un po' più fantascientifica rispetto ai due precedenti episodi (non che questo sia un difetto, intendiamoci), che Ben Kingsley nei panni del Mandarino è fantastico, che ci sono alcune sequenze memorabili - una su tutte, visibile anche nel trailer, l'arrivo della squadriglia di armature - e che alcuni sottili indizi mi fanno pensare che originariamente per il film fosse prevista un'uscita natalizia.
Il cambio di regista mi spaventava un po', ma il nuovo arrivato Shane Black è riuscito a mantenere l'equilibrio perfetto tra azione e humor dei primi due film, probabilmente aiutato dalla sua esperienza di scrittore per Arma Letale e per quel capolavoro misconosciuto che è Last Action Hero.
E sicuramente aiutato da Robert Downey Jr, che ormai veste i panni di Tony Stark con una facilità e una profondità che raramente ho visto**: ormai Stark È RDJ e se la Marvel ha intenzione di girare altri film con Iron Man farebbe bene ad assicurarsi che l'attore sia soddisfatto del proprio contratto.

Venendo alla divagazione, in questa seconda parte di 2013 sono in uscita una quantità smodata di film da vedere.
Innanzitutto Pacific Rim, di Guillermo del Toro e Rush, di Ron Howard. Il primo parla di mega-robot che vengono costruiti per scongiurare un'invasione di letali mostroni alieni (e come può qualcuno cresciuto con Goldrake e Jeeg non amare a prescindere un film del genere?); il secondo racconta la stagione F1 del 1976, e della rivalità tra Niki Lauda e James Hunt (e come può qualcuno cresciuto con il mito della Ferrari non amare a prescindere un film del genere?).
E poi Star Trek - Into Darkness con Benedict "Sherlock" Cumberbatch, World War Z***, Hunger Games - La ragazza di fuoco, Elysium di Neill "District 9" Blomkamp, Wolverine - L'immortale, Kick-Ass 2, Thor - The Dark World, il remake di Carrie con Chloe Moretz, L'uomo d'acciaio di Zack "300" Snyder, Ender's Game e la seconda parte dello Hobbit****. Un anno che si preannuncia notevole. E costoso.

Iron Man 3 sull'IMDb
Iron Man 3 su Rotten Tomatoes


* A parte un paio di Euri al costo del biglietto.
** Di recente la Katniss Everdeen di Jennifer Lawrence, nel bellissimo Hunger Games.
*** Lo vedrò sicuramente, ma sono della vecchia scuola Romeriana, non mi abituerò mai agli zombie veloci.
**** Contando anche Iron Man 3, Pacific Rim e Rush sono 14 titoli, di cui solo 5 che non sono sequel, remake o reboot. Lascio ad altri le considerazioni sullo stato generale di Hollywood.

Commenti

Post popolari in questo blog

FilmRece: F1 (con una digressione su un nuovo cinema)

Premessa: sono un appassionato di Formula 1 almeno dalla fine degli anni '70, sono stato diverse volte all'Autodromo di Monza durante i fine settimana di gara (ci ho anche corso a piedi più di una volta), e sono un Tifoso Ferrari da che ho memoria: cliccando sull'etichetta F1 qui di fianco ci sono i post sul tema che ho scritto nel corso degli anni. Un paio di giorni fa, su inaspettato suggerimento di un amico, ho visto F1 : non nella mia solita, amata Sala Energia, ma in una delle sale più piccole del cinema del centro commerciale Merlata Bloom .  È stato il primo film visto in sala da ottobre 2024, purtroppo la crisi di frequentazione cinematografica a cui accennavo in questo post non si è ancora conclusa, e forse ne potev(am)o scegliere uno migliore per ricominciare. C'è da dire che, se non altro, F1 è un film che sicuramente beneficia della visione su grande schermo: le scene di gara sono spettacolari e adrenaliniche, ma purtroppo sono anche uno dei pochi aspetti p...

GoodreadsRece: Kazuo Ishiguro - Never Let Me Go

I completely subscribe to the idiom " Dont judge a book by its cover ": over the years I often read wonderful books with horrible covers , less often horrible books with wonderful covers , and everything in beetween. Sometimes, though, a particularly good cover made me discover a book I wouldn't otherwise have considered, as happened in this case. I'm not really sure why, but this cover for Never Let Me Go struck a chord with me, and even if I had barely heard about the author Kazuo Ishiguro, and not at all about the book, I read it. And I loved it. I don't want to spoil anything about the plot, moreso because the whole book is written as a slow, gradual unveiling of the story of the protagonist/narrator, the people around her, and the (apparently) normal world in which they live, and part of its allure is exactly following Kathy's pace in remembering her life, with all her infinite and (apparently) meaningless digressions. I'll just repeat here what I wr...

Trailer: Deliver Me From Nowhere

Come accennavo in questo post , tra pochi mesi uscirà, almeno negli US of A, il film Deliver Me From Nowhere , tratto dal libro omonimo che ho letto l'anno scorso e che mi è piaciuto moltissimo. Le premesse per il film erano buone: Jeremy Allen "The Bear" White nel ruolo di Springsteen, la storia del suo disco più bello (per molti*) e più personale (e qui non è questione di opinioni) e la benedizione del Boss, che è stato diverse volte sul set durante le riprese. Oggi è uscito il trailer, che trovate qui sotto, e le premesse, da buone, sono diventate ottime. Non so nemmeno se verrà distribuito in Italia, ma questo non me lo perdo.   * Non sono tra quei molti, perlomeno non sempre (o non ancora). Sicuramente Nebraska è uno dei capolavori di Springsteen, ma gli preferisco Born To Run, anche se con il passare degli anni, la distanza tra i due dischi, già piccola, si sta riducendo.    

GoodreadsRece: Mark Levinson - The Box

I know, I know: it's been nearly four months since I blogged that I would write about this book, but, as I said in that post , it's a good but busy time, so I don't complain and I keep writing (much less than I would like) when I can. Anyway: I came to The Box  via the footnotes in La signora delle merci , by Cesare Alemanni, a very good 101 text (in Italian) on logistics: I was intrigued by the several references in that book to the intermodal container as "revolutionary", and as one of the main driver for globalization. As, I guess, almost anyone, I never really paid any attention to these metal boxes, even if I probably see at least a dozen of them any day, and to be honest, I didn't think there was a book worth of things to say about them. Of course I was wrong. In Levinson's book you will find ruthless businessmen and union fights, ports risen out of nothing and ports virtually closed after centuries of activity, TEUs and some of  the biggest ships e...