Passa ai contenuti principali

Film(mini)Rece: Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Mini rece senza spoiler, a caldissimo (sono tornato a casa dal cinema un'oretta fa), e, per la prima volta su questi schermi, in forma di lista.

  • Il 3D HFR 48fps Turbo Special merita. Non sono ancora convinto che l'effetto iperrealistico da documentario BBC sia il futuro del cinema, ma sicuramente è qualcosa di diverso, e qualcosa per cui val la pena di spendere qualche euro in più.
  • Smaug è GROSSO. Luca Ward fa un gran lavoro di doppiaggio, ma non vedo l'ora di ascoltare la versione di Mr. Cumberbatch.
  • Peter Jackson è probabilmente il regista più capace di narrare una storia per immagini, e di comporre sequenze da puro orgasmo cinematografico, anche se completamente inutili per l'avanzamento della trama. Per chi ha visto il film dico solo: Bombur nei barili.
  • Chi mi legge lo sa, non sono un talebano della fedeltà di un film al libro da cui è tratto (linguaggi diversi impongono scelte diverse etc. etc.). Detto questo: se nel terzo film il buon PJ si discosterà ancora di più dallo Hobbit di Tolkien, probabilmente vedremo Gandalf e la sua ciurma di pirati che combatte contro gli orchi-ninja spaziali, mentre i nani, mutati geneticamente da uno scenziato al soldo di oscuri poteri paranazisti, si alleano con Smaug e la sua progenie di draghi-robot per dominare la galassia. Non che questo sia necessariamente un male.
 Conclusione: bel film, visivamente eccezionale, a volte un po' dispersivo. Rimango convinto che sarebbe stato meglio sfrondare un po' di sottotrame e far uscire due film invece di tre.

Il film sull'IMDb
Il film su Rotten Tomatoes

Commenti

  1. il tuo ultimo punto è il motivo per cui non ho visto il primo, nè il secondo, non ho intenzione di vederli e tantomeno non vedrò il terzo... va bene che non si può ricalcare al 100% un libro ma perchè storpiarlo? bah! in questo non mi trovi d'accordo

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Di tatuaggi, cattivo giornalismo e affidabilità delle fonti

Ieri ha aperto al MUDEC la mostra Tatuaggio, Storie dal Mediterraneo . Oggi stavo ascoltando distrattamente il TG regionale che ne parlava, e nel servizio il giornalista ha citato una statistica secondo cui l'Italia sarebbe il paese più tatuato del mondo, con il 48%* della popolazione adulta che ha almeno un tatuaggio. Il numero mi è sembrato assurdamente alto, anche considerando l'innegabile aumento della diffusione dei tatuaggi negli ultimi anni, quindi mi sono messo a cercare qualche fonte a conferma. Come mi aspettavo, il dato del 48% si trova nella cartella stampa della mostra , che il TG ha evidentemente citato nonostante non ci sia alcuna fonte per la cifra. A questo punto, la mia curiosità, invece di essere soddisfatta, è stata ulteriormente stimolata**, e ho iniziato a fare qualche ricerca più mirata su Gùgol. Innanzitutto ho scoperto che l'ultimo dato affidabile sulla percentuale di persone tatuate in Italia è del 12,8% , e viene da una ricerca dell' ISS con...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....

GoodreadsRece: Il Post - Ogni quattro anni (Cose spiegate bene Vol. 10)

Come ho scritto non ricordo più dove, leggo nonfiction principalmente per imparare cose, e in questo caso ne ho imparate poche, da cui il voto (relativamente) basso. Non perché il libro non sia ben fatto o interessante: lo è, come d'altra parte lo sono tutti quelli di questa collana che ho letto finora. Semplicemente, la gran parte degli articoli (capitoli? interventi?) parlano di cose, come il funzionamento del collegio elettorale, l'evoluzione della società in Texas, o l'incredibile vicenda dell'acqua di Flint, che ho già incontrato e approfondito, spesso proprio sulle pagine del Post o in uno dei libri/video/podcast/altri progetti assortiti di Francesco Costa*. Comunque consigliato, specialmente a chi è interessato agli US of A ma non è ossessionato, come lo sono io, dalla loro politica (spesso ho l'impressione di essere più informato su quella americana che su quella italiana, e non sono sicuro che sia una buona cosa), e dalle loro contraddizioni, e che ...

GoodreadsRece: Paolo Cognetti - Le otto montagne

Come faccio sempre quando inizio un libro, l'ho segnalato su Feisbù. Normalmente sono post che passano abbastanza inosservati: quando va bene raccolgo un paio di 👍 e uno o due commenti; stavolta una decina dei miei amici (che sui poco più di cento che ho sono una percentuale tutt'altro che trascurabile) si sono fatti vivi per dirmi quanto gli è piaciuto Le otto montagne (con una parziale ma significativa eccezione, ci torno). Avevano ragione. Erano diversi anni che un romanzo italiano non mi colpiva così tanto, e la cosa è ancora più notevole perché avevo una blanda, incomprensibile e ingiustificata antipatia preventiva per l'autore. Nonostante il titolo, il libro parla di montagna quanto, si parva licet , I promessi sposi parla di matrimonio: la montagna c'è, presenza concretissima, sfondo e motore di tutto ciò che accade al protagonista/narratore Pietro e a chi gli sta attorno (nonché, almeno per me, da sempre muntagnatt nell’animo anche se abito...