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Due citazioni sull'amicizia

Come i miei dodici lettori avranno notato, il blog langue. Ho una decina di post in bozza (alcuni da mesi) e non trovo mai il tempo, l'occasione o la voglia di finirli e pubblicarli. Stasera ne stavo rivedendo uno su IT, libro che ho appena riletto e che amo profondamente, e mi sono capitate sott'occhio due citazioni di Stephen King. Una è tratta dallo stesso IT, l'altra da The Body*, dalla raccolta Different Seasons, e nonostante siano tra le mie preferite dello Zio Steve, non mi era mai venuto in mente di considerarle insieme.
Potrebbero essere due pensieri della stessa persona, a un paio di decenni di distanza, così come IT e The Body potrebbero essere, se non la stessa storia, due storie avvenute in due cittadine vicine, una in cui il mostro è un clown mutaforma, una in cui i mostri sono una banda di bulli.
 
Maybe, he thought, there aren’t any such things as good friends or bad friends—maybe there are just friends, people who stand by you when you’re hurt and who help you feel not so lonely. Maybe they’re always worth being scared for, and hoping for, and living for. Maybe worth dying for, too, if that’s what has to be. No good friends. No bad friends. Only people you want, need to be with; people who build their houses in your heart.
(Eddie Kaspbrak, IT)
 
I never had any friends later on like the ones I had when I was twelve.
Jesus, did you?
(Gordon Lachance, The Body)
 
(Avrei molto altro da dire su Stephen King e su quanto sia stato importante per me, ma non qui. Se riuscirò mai a finirlo, il post su IT a cui accennavo prima potrebbe essere lo spazio adatto.)
 
* Da cui è stato tratto il bellissimo film Stand By Me. Incredibilmente non è il racconto migliore del libro.

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