Passa ai contenuti principali

GoodreadsRece: John Carreyrou - Bad Blood

Before reading about Bad Blood on GatesNotes I had never even heard the names Theranos or Elizabeth Holmes, and even after reading about it my first thought was "Meh. The rise and fall of a medical tech startup. How compelling (to directly quote Bill Gates) could it be?" The answer is: a whole lot, and then some.
The story of how Holmes enthralled – for a while – investors, the press, politicians and the whole of Silicon Valley with very little more than her charisma, a meticulously cultivated image, and the promise of a diagnostic revolution way too good to be true, is utterly unbelievable, utterly terrifying and, in a way, utterly inevitable.
Everyone in the tech world believed Holmes' promises precisely because they were too good to be true, and because they were precisely what they wanted to believe: that the young, lonely, unknown (and, it doesn't hurt, extremely attractive) genius had found a shortcut everyone said didn't exist; more: couldn't exist.
Bad Blood is a cautionary tale about the power of expectations, and the need of oversight in crucial innovation sectors such as medical research; it's also as exciting as any techno-thriller, and at times too surreal to be anything but a true story. A fascinating read.


PS (with minor spoilers, I guess): I blew my chance of writing something about this book when it was still relatively unknown (at least in Italy) not once, but twice. First in the year-and-a-month between when I finished reading it and the start of the trial (as I said, Holmes enthralled almost everyone - for a while, but reality finally caught up); then again in the few months between the end of the trial and the release of the Hulu/Disney+ miniseries The Dropout, which, most likely, will introduce (or already introduced) this story to a much larger audience. I still haven't watched it, but I intend to very soon.

//

Prima che Bill Gates raccomandasse su GatesNotes Una sola goccia di sangue non avevo mai nemmeno sentito nominare Elizabeth Holmes o Theranos, e anche dopo aver letto la raccomandazione, la mia reazione fu: "Meh. L'ascesa e la caduta di una startup medica. Non sembra granché avvincente". Ecco, lo è. Parecchio. E anche di più.
La storia di come Holmes abbia incantato – per un po’ – investitori, stampa, politici e, in sostanza, tutta la Silicon Valley, con quasi nulla oltre al suo carisma, a un’immagine meticolosamente curata e alla promessa di una rivoluzione diagnostica decisamente troppo bella per essere vera, è insieme incredibile, spaventosa e, in certa misura, inevitabile.
Tutto il mondo della tecnologia credette alla promessa di Holmes esattamente perché era troppo bella per essere vera, e perché era esattamente quello che tutti volevano credere: che la giovane, geniale, solitaria (e, non guasta, estremamente attraente) sconosciuta avesse trovato una scorciatoia che tutti dicevano non esistesse; di più, che non potesse esistere.
Una sola goccia di sangue è una storia sul potere delle aspettative, e sulla necessità di una qualche forma di sorveglianza nei settori più cruciali dell’innovazione, come la ricerca medica; è anche avvincente come i migliori techno-thriller, e a tratti talmente surreale da non poter essere nient’altro che una storia vera. Una lettura appassionante.

PS (con qualche piccolo spoiler, credo): ho sprecato la possibilità di scrivere qualcosa su questo libro quanto era ancora relativamente sconosciuto (almeno in Italia) non una, ma due volte. La prima nell’anno (e un mese) tra quando ho finito di leggerlo e l’inizio del processo (come dicevo, Holmes ha incantato praticamente tutti – per un po’, ma alla fine la realtà si è rifatta viva); e di nuovo nei mesi tra la fine del processo e l’uscita della miniserie The Dropout, su Disney+ (Hulu negli States), che, molto probabilmente, farà (o ha fatto) conoscere questa vicenda a un pubblico molto più ampio. Non l’ho ancora vista, ma intendo farlo a brevissimo.

Voto: 4 su 5
Bad Blood su Goodreads

Commenti

Post popolari in questo blog

Di tatuaggi, cattivo giornalismo e affidabilità delle fonti

Ieri ha aperto al MUDEC la mostra Tatuaggio, Storie dal Mediterraneo . Oggi stavo ascoltando distrattamente il TG regionale che ne parlava, e nel servizio il giornalista ha citato una statistica secondo cui l'Italia sarebbe il paese più tatuato del mondo, con il 48%* della popolazione adulta che ha almeno un tatuaggio. Il numero mi è sembrato assurdamente alto, anche considerando l'innegabile aumento della diffusione dei tatuaggi negli ultimi anni, quindi mi sono messo a cercare qualche fonte a conferma. Come mi aspettavo, il dato del 48% si trova nella cartella stampa della mostra , che il TG ha evidentemente citato nonostante non ci sia alcuna fonte per la cifra. A questo punto, la mia curiosità, invece di essere soddisfatta, è stata ulteriormente stimolata**, e ho iniziato a fare qualche ricerca più mirata su Gùgol. Innanzitutto ho scoperto che l'ultimo dato affidabile sulla percentuale di persone tatuate in Italia è del 12,8% , e viene da una ricerca dell' ISS con...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....

GoodreadsRece: Il Post - Ogni quattro anni (Cose spiegate bene Vol. 10)

Come ho scritto non ricordo più dove, leggo nonfiction principalmente per imparare cose, e in questo caso ne ho imparate poche, da cui il voto (relativamente) basso. Non perché il libro non sia ben fatto o interessante: lo è, come d'altra parte lo sono tutti quelli di questa collana che ho letto finora. Semplicemente, la gran parte degli articoli (capitoli? interventi?) parlano di cose, come il funzionamento del collegio elettorale, l'evoluzione della società in Texas, o l'incredibile vicenda dell'acqua di Flint, che ho già incontrato e approfondito, spesso proprio sulle pagine del Post o in uno dei libri/video/podcast/altri progetti assortiti di Francesco Costa*. Comunque consigliato, specialmente a chi è interessato agli US of A ma non è ossessionato, come lo sono io, dalla loro politica (spesso ho l'impressione di essere più informato su quella americana che su quella italiana, e non sono sicuro che sia una buona cosa), e dalle loro contraddizioni, e che ...

GoodreadsRece: Paolo Cognetti - Le otto montagne

Come faccio sempre quando inizio un libro, l'ho segnalato su Feisbù. Normalmente sono post che passano abbastanza inosservati: quando va bene raccolgo un paio di 👍 e uno o due commenti; stavolta una decina dei miei amici (che sui poco più di cento che ho sono una percentuale tutt'altro che trascurabile) si sono fatti vivi per dirmi quanto gli è piaciuto Le otto montagne (con una parziale ma significativa eccezione, ci torno). Avevano ragione. Erano diversi anni che un romanzo italiano non mi colpiva così tanto, e la cosa è ancora più notevole perché avevo una blanda, incomprensibile e ingiustificata antipatia preventiva per l'autore. Nonostante il titolo, il libro parla di montagna quanto, si parva licet , I promessi sposi parla di matrimonio: la montagna c'è, presenza concretissima, sfondo e motore di tutto ciò che accade al protagonista/narratore Pietro e a chi gli sta attorno (nonché, almeno per me, da sempre muntagnatt nell’animo anche se abito...