Passa ai contenuti principali

BookRece: La Storia Infinita

Comprai e lessi per la prima volta questo libro nel 1985, sulla scia dell'entusiasmo per il film, che all'epoca era probabilmente il mio preferito. L'ho appena riletto, e come mi è successo quando ho rivisto un paio di anni fa la serie originale di Capitan Harlock, mi sono chiesto: ma che diavolo ci avevo capito vent'anni fa? La Storia Infinita è un libro che il bambino di allora aveva amato per l'ambientazione fiabesca e i personaggi indimenticabili (credo che tutti i miei coetanei si siano innamorati dell'Infanta Imperatrice e abbiano sognato di cavalcare almeno una volta un Drago della Fortuna), e in cui l'uomo di oggi ha trovato una complessità e una profondità che sinceramente non si aspettava.
All'interno della confezione fiabesca e sognante, Michael Ende impacchetta riflessioni non banali sul potere creatore dell'immaginazione (tutto il libro in fondo è una metafora su questo tema), sulla corruzione esercitata dal potere, sull'accettazione della propria identità e su una miriade di altri Grandi Temi. E, nonostante la raffinatezza del gioco metaletterario che sta alla base di tutto il libro e le robuste iniezioni di tematiche psicoanalitiche (il capitolo di Donna Aiuola è quasi sfacciatamente esplicito, in questo senso), riesce a raccontare in maniera splendida e mai noiosa una Storia. Alcune immagini della Storia Infinita me le portavo dietro dalla mia prima lettura di vent'anni fa (Graogramàn, il minatore cieco Yor), e mi hanno affascinato oggi come allora; in più, a testimonianza dell'orecchio finissimo di Ende per i nomi (almeno per quelli che non sono stati tradotti: Ygramul, Perelun...), li ricordavo ancora quasi tutti.
Insomma, un libro che è maturato in maniera meravigliosa, e che mi ha fatto venir voglia di rileggere anche gli altri due titoli di Ende che avevo acquistato sull'onda dell'entusiasmo per questo: Momo e Lo specchio nello specchio.
Forse è la volta buona che capisco il secondo, ma questa è un'altra storia, e la si dovrà raccontare un'altra volta...

Commenti

  1. Uella', allora t'ho instradato bene! :)

    RispondiElimina
  2. Devo ammettere che mi è venuta voglia di rileggerlo proprio per i tuoi commenti (non ricordo se su IAMM o su IAMM_OT)...

    RispondiElimina
  3. ...In quanto al passato che ritorna, mi pare di ricordare un "turista matematico" al quale consiglio di vedere il film "Pi greco - Il teorema del delirio" ...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

FilmRece: F1 (con una digressione su un nuovo cinema)

Premessa: sono un appassionato di Formula 1 almeno dalla fine degli anni '70, sono stato diverse volte all'Autodromo di Monza durante i fine settimana di gara (ci ho anche corso a piedi più di una volta), e sono un Tifoso Ferrari da che ho memoria: cliccando sull'etichetta F1 qui di fianco ci sono i post sul tema che ho scritto nel corso degli anni. Un paio di giorni fa, su inaspettato suggerimento di un amico, ho visto F1 : non nella mia solita, amata Sala Energia, ma in una delle sale più piccole del cinema del centro commerciale Merlata Bloom .  È stato il primo film visto in sala da ottobre 2024, purtroppo la crisi di frequentazione cinematografica a cui accennavo in questo post non si è ancora conclusa, e forse ne potev(am)o scegliere uno migliore per ricominciare. C'è da dire che, se non altro, F1 è un film che sicuramente beneficia della visione su grande schermo: le scene di gara sono spettacolari e adrenaliniche, ma purtroppo sono anche uno dei pochi aspetti p...

GoodreadsRece: Kazuo Ishiguro - Never Let Me Go

I completely subscribe to the idiom " Dont judge a book by its cover ": over the years I often read wonderful books with horrible covers , less often horrible books with wonderful covers , and everything in beetween. Sometimes, though, a particularly good cover made me discover a book I wouldn't otherwise have considered, as happened in this case. I'm not really sure why, but this cover for Never Let Me Go struck a chord with me, and even if I had barely heard about the author Kazuo Ishiguro, and not at all about the book, I read it. And I loved it. I don't want to spoil anything about the plot, moreso because the whole book is written as a slow, gradual unveiling of the story of the protagonist/narrator, the people around her, and the (apparently) normal world in which they live, and part of its allure is exactly following Kathy's pace in remembering her life, with all her infinite and (apparently) meaningless digressions. I'll just repeat here what I wr...

Trailer: Deliver Me From Nowhere

Come accennavo in questo post , tra pochi mesi uscirà, almeno negli US of A, il film Deliver Me From Nowhere , tratto dal libro omonimo che ho letto l'anno scorso e che mi è piaciuto moltissimo. Le premesse per il film erano buone: Jeremy Allen "The Bear" White nel ruolo di Springsteen, la storia del suo disco più bello (per molti*) e più personale (e qui non è questione di opinioni) e la benedizione del Boss, che è stato diverse volte sul set durante le riprese. Oggi è uscito il trailer, che trovate qui sotto, e le premesse, da buone, sono diventate ottime. Non so nemmeno se verrà distribuito in Italia, ma questo non me lo perdo.   * Non sono tra quei molti, perlomeno non sempre (o non ancora). Sicuramente Nebraska è uno dei capolavori di Springsteen, ma gli preferisco Born To Run, anche se con il passare degli anni, la distanza tra i due dischi, già piccola, si sta riducendo.    

GoodreadsRece: Mark Levinson - The Box

I know, I know: it's been nearly four months since I blogged that I would write about this book, but, as I said in that post , it's a good but busy time, so I don't complain and I keep writing (much less than I would like) when I can. Anyway: I came to The Box  via the footnotes in La signora delle merci , by Cesare Alemanni, a very good 101 text (in Italian) on logistics: I was intrigued by the several references in that book to the intermodal container as "revolutionary", and as one of the main driver for globalization. As, I guess, almost anyone, I never really paid any attention to these metal boxes, even if I probably see at least a dozen of them any day, and to be honest, I didn't think there was a book worth of things to say about them. Of course I was wrong. In Levinson's book you will find ruthless businessmen and union fights, ports risen out of nothing and ports virtually closed after centuries of activity, TEUs and some of  the biggest ships e...