Del perchè la letteratura italiana è in crisi

L'Italia non conta un cazzo. Verità forse difficile, ma non per questo meno vera (basta guardare un po' come la nostra Terra dei Cachi viene trattata - o NON viene trattata - dalla stampa internazionale).
La letteratura italiana conta meno di un cazzo, per le ovvie barriere linguistiche (l'italiano si parla praticamente solo qui da noi e in Canton Ticino), ma non solo.
Uno dei motivi principali è, secondo me, l'insopportabile e inutile spocchia che molti dei nostri autori dimostrano nei confronti della letteratura cosiddetta di genere - ossia, secondo me, quella che ci ha dato il 95% dei capolavori di ogni tempo. Mirabile esempio di questo atteggiamento è questa intervista di Margaret Mazzantini (ma anche il video in fondo a questa pagina dimostra un livello di supponenza preoccupante), che non viene nemmeno sfiorata dall'idea che Rowling e Meyer - anche dall'alto dei cazzilioni di copie vendute - se ne strabattono altamente dei suoi schizzi di veleno.
Sempre che abbiano un'idea di chi sia, cosa di cui dubito.

Giusto per la cronaca: non ho letto e non ho intenzione di leggere, almeno per il momento, la saga di Twilight, mentre adoro Harry Potter e tutto quello che gira intorno al mondo di Hogwarts (ho letto da poco anche The Tales of Beedle The Bard e mi è piaciuto assai).
E ovviamente non ho mai letto, ed escludo categoricamente di leggere, una sola riga della boriosissima Mazzantini (vien dal mare?).

Grazie all'idiotaignorante per la segnalazione.
Lo screencapture dell'intervista è archiviato qui.

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