Passa ai contenuti principali

MultiRece: World War Z, A Fire Upon The Deep, WALL-E etc.

Post multiplo, per aggiornare i miei dodici lettori (tra l'altro ho scoperto che quelli di Manzoni, che credevo di citare, erano venticinque... buffa cosa la memoria) su un paio di cose lette e viste di recente.

Comincio dalla più remota, un libro letto a settembre di quest'anno, di cui avrei voluto scrivere qualcosa molto tempo fa: World War Z.
È l'opera seconda di Max Brooks; come la prima, recensita qui, parla di zombie, e come la prima mi è piaciuta enormemente. World War Z racconta, come lascia intuire il titolo, la storia della guerra mondiale contro i morti viventi, che ha coinvolto tutto il pianeta, ne ha decimato la popolazione e ne ha rivoluzionato la geopolitica; per avere un'idea di quanto basta ricordare che alla fine dei combattimenti la nazione più popolosa del globo è il Tibet, e l'economia più sviluppata quella di Cuba. La storia è raccontata attraverso una serie di interviste a sopravvissuti della guerra, e la molteplicità dei punti di vista risulta l'aspetto più convincente del libro... insieme alla premessa, in comune con la Zombie Survival Guide, che tutto quello che si racconta è successo davvero. Più cupo della Guide - a tratti veramente agghiacciante - e più ambizioso, ma ugualmente godibile e ugualmente riuscito; per ora Max Brooks fa un due su due netto.

A Fire Upon The Deep è un libro che mi è stato indirettamente consigliato dall'Idiotaignorante: visto che il suo ultimo consiglio mi ha fatto scoprire la Song of Ice and Fire mi sono fidato di lui a scatola chiusa (confesso che non avevo mai nemmeno sentito nominare l'autore) e anche questa volta non me ne sono pentito. Anzi, per essere più precisi, ho scoperto uno dei libri di fantascienza più interessanti letti negli ultimi anni. La premessa è spiazzante e affascinante: una galassia - la nostra, ma qualche millennio nel futuro - in cui le leggi fisiche non sono costanti, ma cambiano a seconda della distanza dal centro. Su questo sfondo agiscono (tra gli altri) esseri semi-divini in grado di sterminare interi pianeti con un semplice atto di volontà, pseudo-canidi con intelligenza gruppale e capacità telepatiche, e i discendenti di noi buoni vecchi homo sapiens, ancora umani ma ormai sparsi in centinaia di mondi oltre la Terra. La storia è piuttosto intricata, e non entrerò nei dettagli, dirò solo che la cosa che mi ha più colpito e affascinato è il senso di vastità, di varietà e di complessità che si respira ad ogni pagina. Consigliatissimo a tutti gli appassionati di fantascienza e di Usenet (e sì, anche nel futuro esisteranno i troll).

Infine WALL-E, che ho visto da pochi giorni grazie al servizievole equino (me lo sono perso in sala, e lo comprerò il giorno dell'uscita in Dvd, ma non riuscivo più a resistere). Che dire? Secondo me il miglior film Pixar di sempre, e chi mi legge da un po' sa che questo colloca WALL-E su un livello tra il capolavoro e la figata termonucleare globale (cit.).
Non sto neanche a dilungarmi sulla perfezione tecnica, ormai scontata; preferisco dire che i personaggi, sia i due protagonisti che i comprimari, sono perfetti e che la storia è emozionante, a tratti addirittura commovente. E soprattutto la Pixar è riuscita a raccontare una storia profondamente ambientalista - e a criticare in maniera feroce la way-of-life consumista e iper-mediatizzata - evitando estremismi e inutili prediche, con un capolavoro di equilibrio e di leggerezza. Dire che consiglio questo film a tutti è limitativo; fosse per me lo renderei materia di studio obbligatoria.

Per quanto riguarda l'etc del titolo, segnalo che ho visto The Dark Knight in originale, e ho trovato l'interpretazione di Heath Ledger assolutamente fantastica, e (sorprendentemente) più misurata rispetto al doppiaggio italiano e che ho iniziato a leggere Thank You, Jeeves, e mi sono bastate poche pagine per rendermi conto che P. G. Wodehouse è il british humor.

La pagina IMDb di WALL-E
WALL-E su RT

Commenti

Post popolari in questo blog

FilmRece: F1 (con una digressione su un nuovo cinema)

Premessa: sono un appassionato di Formula 1 almeno dalla fine degli anni '70, sono stato diverse volte all'Autodromo di Monza durante i fine settimana di gara (ci ho anche corso a piedi più di una volta), e sono un Tifoso Ferrari da che ho memoria: cliccando sull'etichetta F1 qui di fianco ci sono i post sul tema che ho scritto nel corso degli anni. Un paio di giorni fa, su inaspettato suggerimento di un amico, ho visto F1 : non nella mia solita, amata Sala Energia, ma in una delle sale più piccole del cinema del centro commerciale Merlata Bloom .  È stato il primo film visto in sala da ottobre 2024, purtroppo la crisi di frequentazione cinematografica a cui accennavo in questo post non si è ancora conclusa, e forse ne potev(am)o scegliere uno migliore per ricominciare. C'è da dire che, se non altro, F1 è un film che sicuramente beneficia della visione su grande schermo: le scene di gara sono spettacolari e adrenaliniche, ma purtroppo sono anche uno dei pochi aspetti p...

GoodreadsRece: Kazuo Ishiguro - Never Let Me Go

I completely subscribe to the idiom " Dont judge a book by its cover ": over the years I often read wonderful books with horrible covers , less often horrible books with wonderful covers , and everything in beetween. Sometimes, though, a particularly good cover made me discover a book I wouldn't otherwise have considered, as happened in this case. I'm not really sure why, but this cover for Never Let Me Go struck a chord with me, and even if I had barely heard about the author Kazuo Ishiguro, and not at all about the book, I read it. And I loved it. I don't want to spoil anything about the plot, moreso because the whole book is written as a slow, gradual unveiling of the story of the protagonist/narrator, the people around her, and the (apparently) normal world in which they live, and part of its allure is exactly following Kathy's pace in remembering her life, with all her infinite and (apparently) meaningless digressions. I'll just repeat here what I wr...

Trailer: Deliver Me From Nowhere

Come accennavo in questo post , tra pochi mesi uscirà, almeno negli US of A, il film Deliver Me From Nowhere , tratto dal libro omonimo che ho letto l'anno scorso e che mi è piaciuto moltissimo. Le premesse per il film erano buone: Jeremy Allen "The Bear" White nel ruolo di Springsteen, la storia del suo disco più bello (per molti*) e più personale (e qui non è questione di opinioni) e la benedizione del Boss, che è stato diverse volte sul set durante le riprese. Oggi è uscito il trailer, che trovate qui sotto, e le premesse, da buone, sono diventate ottime. Non so nemmeno se verrà distribuito in Italia, ma questo non me lo perdo.   * Non sono tra quei molti, perlomeno non sempre (o non ancora). Sicuramente Nebraska è uno dei capolavori di Springsteen, ma gli preferisco Born To Run, anche se con il passare degli anni, la distanza tra i due dischi, già piccola, si sta riducendo.    

GoodreadsRece: Mark Levinson - The Box

I know, I know: it's been nearly four months since I blogged that I would write about this book, but, as I said in that post , it's a good but busy time, so I don't complain and I keep writing (much less than I would like) when I can. Anyway: I came to The Box  via the footnotes in La signora delle merci , by Cesare Alemanni, a very good 101 text (in Italian) on logistics: I was intrigued by the several references in that book to the intermodal container as "revolutionary", and as one of the main driver for globalization. As, I guess, almost anyone, I never really paid any attention to these metal boxes, even if I probably see at least a dozen of them any day, and to be honest, I didn't think there was a book worth of things to say about them. Of course I was wrong. In Levinson's book you will find ruthless businessmen and union fights, ports risen out of nothing and ports virtually closed after centuries of activity, TEUs and some of  the biggest ships e...