Passa ai contenuti principali

eLibri


Come i miei dodici lettori avranno capito, adoro leggere. Stando alla tradizione di famiglia, ho iniziato con i quotidiani quando avevo tre anni e mezzo (lo so, ero un bambino alquanto strano), poi sono passato alle Favole al telefono di Gianni Rodari e non mi sono più fermato. Dal 1° gennaio 2000 tengo traccia delle mie letture (uno dei pochissimi propositi dell'anno nuovo che sono riuscito a mantenere) e da allora ho sempre viaggiato su una media di 40-45 libri l'anno. Considerando anche la mia (altresì nota ai miei dodici lettori) passione per la tecnologia, è in certa misura un mistero il fatto che solo ora abbia comprato un lettore di ebook. Grazie ad un amico avevo già avuto modo di provarne uno, un Sony PRS-505, mentre ero in trazione dopo la dannata frattura, ma nonostante l'indubbia comodità di poter leggere con un braccio solo, il marchingegno non mi aveva entusiasmato, probabilmente anche perchè in quel periodo avevo altro per la testa (e infatti non ho toccato un libro per quasi tre mesi, fatto per me assolutamente inconcepibile). Un altro paio di prove concessemi dal suddetto amico (thanks, bMao!) un mesetto fa mi hanno invece convinto, quindi per il mio compleanno mi sono biecamente fatto regalare un Sony PRS 650 rosso, esattamente come quello nell'immagine là sopra. E come spesso mi succede, nel giro di nemmeno un mese sono diventato un convertito.
Intendiamoci, non sono tra quelli che profetizzano la scomparsa del libro tradizionale, e nemmeno me la auguro: sono convinto che il buon vecchio tomo cartaceo abbia (ancora) dei vantaggi sostanziali rispetto al suo equivalente digitale; ho però potuto vedere, toccare e apprezzare anche i vantaggi di quest'ultimo, e non sono pochi. Escludendo il meraviglioso odore della carta stampata, specialmente quella dei volumi non più nuovissimi; la bellezza di una libreria - intesa come mobile - affollata e caotica, come sono sempre state le mie; la soddisfazione che dà l'aprire per la prima volta un romanzo che si è aspettato per mesi o anni (vero, mr. Martin?), secondo me il vantaggio principale del libro cartaceo su quello digitale è la sua totale autosufficienza. Un libro è completo in sè stesso, non ha bisogno di essere ricaricato, convertito o connesso ad alcunchè.
In più, se un libro cade, al massimo si schiaccia un po' su un angolo; se si bagna, basta lasciarlo asciugare e al più le pagine rimangono un po' incurvate; se finisce nella sabbia, basta soffiarla via; se lo si perde, con una spesa irrisoria se ne compra un'altra copia. Inoltre un libro è - a tutti gli effetti pratici - eterno, come testimoniano non dico i favolosi testi vecchi di secoli dei musei, ma molto più semplicemente i volumi che appartenevano ai nostri genitori o ai nostri nonni.
L'ebook, specialmente nella sua incarnazione open epub, ha però tutti i vantaggi che i formati digitali hanno nei confronti delle loro controparti analogiche: è leggero, rapido, eternamente dupicabile e condivisibile (nonostante il DRM); insomma, pratico. La tecnologia E Ink, una delle idee più brillanti sviluppate negli ultimi anni, ha pressochè annullato la differenza tra la lettura su carta e quella su schermo, almeno per i testi in bianco e nero (però ammetto che le copertine in scala di grigi sono un po' tristi). La disponibilità di libri da scaricare più o meno legalmente è amplissima, anche se non tutto (ancora) si trova in formato digitale, e per quanto mi riguarda questo ha avuto lo stesso effetto del passaggio dal Cd all'mp3: ho già accumulato una discreta quantità di testi che non so quando avrò il tempo di leggere.

Due parole conclusive su pregi e difetti del mio Sony. Prima i pregi: è piccolo, ma con uno schermo abbastanza grande da permettere una lettura comoda; è leggero e facilmente utilizzabile anche con una mano sola; la qualità dello schermo E Ink è molto alta, e la leggibilità è ottima in tutte le condizioni di luce; la batteria dura un'eternità (in un mese l'ho ricaricato una sola volta); il touchscreen è molto comodo, e l'aver eliminato quasi tutti i pulsanti reali ha permesso di ottenere una pulizia di design che mi piace parecchio.
Il difetto principale non mi ha toccato, visto che me l'hanno regalato, ma in effetti il PRS 650 è costoso: 249 Euri non sono pochi, anche se la qualità dell'aggeggio è sicuramente alta. A differenza di altri lettori, non ha alcun tipo di connessione wireless, nè wi-fi, nè 3G, ma in tutta sincerità non ne sento la mancanza. L'unico vero difetto che ho riscontrato è che il touchscreen è fin troppo sensibile, e a volte mi capita di cambiar pagina senza volerlo.
Infine, mi è del tutto indifferente che il marchingegno si possa usare come lettore mp3 (anche perchè la durata della batteria verrebbe drasticamente ridotta), e anche, almeno al momento, la possibilità di annotare i testi o di prendere appunti usando lo stilo.

E' sicuramente troppo presto per stabilire se - almeno per me - l'era dei libri cartacei è finita, però una cosa posso già dirla: non lo escludo più completamente come facevo anche solo un paio d'anni fa. E in fondo, su schermo o su carta, per me l'importante è leggere; il come è trascurabile.

Commenti

  1. Non ho mai provato, ma penso che prima o poi mi convertirò anch'io all'ebook.

    Diciamo che io per ora ci vedo solo un (enorme) vantaggio: pemette di possedere centinaia o migliaia di libri senza dover uscire di casa per mancanza di spazio vitale o per essere cacciati da moglie o fidanzata.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

GoodreadsRece: Kazuo Ishiguro - Never Let Me Go

I completely subscribe to the idiom " Dont judge a book by its cover ": over the years I often read wonderful books with horrible covers , less often horrible books with wonderful covers , and everything in beetween. Sometimes, though, a particularly good cover made me discover a book I wouldn't otherwise have considered, as happened in this case. I'm not really sure why, but this cover for Never Let Me Go struck a chord with me, and even if I had barely heard about the author Kazuo Ishiguro, and not at all about the book, I read it. And I loved it. I don't want to spoil anything about the plot, moreso because the whole book is written as a slow, gradual unveiling of the story of the protagonist/narrator, the people around her, and the (apparently) normal world in which they live, and part of its allure is exactly following Kathy's pace in remembering her life, with all her infinite and (apparently) meaningless digressions. I'll just repeat here what I wr...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....

Le grandi domande - parte II

Qualche giorno fa, facendo la spesa, mi è capitato sottomano un pacchetto di Kinder Brioss alla ciliegia , una brioche che non vedevo e non mangiavo più o meno dal 1987. Una domanda mi è sorta spontanea: che diamine di fine hanno fatto le Fiesta gialle? Chi ha più o meno la mia età se lo ricorderà sicuramente: la Fiesta Ferrero , un tempo, non esisteva solo nella versione arancio che si trova ora, ma anche in una gialla, che si intravede nell'immagine qui a lato (che, mi duole sottolinearlo, è la copertina di un 45 giri , che riportava sul lato B l'imperdibile hit Snacckiamoci una Fiesta ). Mi sembra di ricordare - anche se non ci metterei la mano sul fuoco - che fosse al gusto di curaçao , ma sicuramente era buonissima , molto meglio della sorella. Aggiornamento del 22/5/2007 Dopo una discussione nostalgico-filologica con alcuni amici, siamo arrivati alla conclusione che sono addirittura due le Fiesta scomparse. Quella gialla che era al sapore Tuttifrutti (probabilmente un or...

Vermeer a Bologna, ovvero: La ragazza col tortellino di perla

Ieri io e la mia metà siamo andati a Bologna per la mostra "La ragazza con l'orecchino di perla". Gli orari dei treni ci hanno concesso ampi spazi di manovra: prima di partire ne abbiamo approfittato per una capatina nella nuova piazza Gae Aulenti , che io non avevo ancora visto, e che mi è molto piaciuta, mentre dopo la mostra ci siamo concessi una (breve, parziale, da ripetere) visita alla " vecchia signora coi fianchi un po' molli ". La mostra. È necessaria una premessa: Vermeer è uno dei miei pittori preferiti e La ragazza con l'orecchino di perla è in assoluto uno dei quadri che più mi piacciono; per quanto mi riguarda la cosiddetta "Monna Lisa del Nord" era la mostra, e tutte le altre opere esposte erano, al più, un piacevole aperitivo, gradevoli ma totalmente superflue. Detto questo: mostra molto ben pubblicizzata (forse fin troppo), con il volto dell'anonima modella un po' ovunque, in originale, in cioccolato , con gli occ...