Passa ai contenuti principali

FilmRece: Dunkirk

Come preannunciato a un'amica su Feisbù*, due righe su Dunkirk.
Per cominciare, il formato: cercando un po' sull'Interwebs si trovano decine e decine di articoli su quale sia il modo giusto di vedere il film, viste le scelte tecniche di Nolan. Ho la fortuna di vivere (relativamente) vicino all'Arcadia di Melzo, quindi la decisione è stata facile: proiezione in 70mm nella sala Energia, che raccomando senza riserve. Come vuole il significato originario delle tre stelle Michelin: vale un viaggio.
Esperienza epica: l'immagine aveva una definizione e un dettaglio incredibili, ma senza la nitidezza a volte quasi eccessiva del digitale; il sonoro è stato, molto semplicemente, il migliore che abbia mai sentito (vedi anche più avanti).
Il film, per i pochi che ancora non lo sapessero, si svolge durante l'Operazione Dynamo, l'evacuazione delle truppe alleate, circondate dai nazisti, dalla spiaggia francese di Dunkerque.
Un film di guerra atipico, già dal tema: niente vittorie trionfali, niente battaglie decisive, solo centinaia di migliaia di uomini che cercano di tornare a casa; non a caso è difficile trovare un eroe in Dunkirk, o anche solo un protagonista nel senso proprio del termine.
La narrazione si svolge su tre piani temporali diversi che si rincorrono e si incastrano: in un paio di occasioni si prova lo stesso orgasmo di quando in Pulp Fiction ci si rende conto che nella scena finale Jules e Vincent sono nel locale che sta per essere svaligiato da Ringo/Pumpkin**.
Non scenderò nel dettaglio della trama, sia per evitare spoiler, sia perchè non è così importante: Dunkirk è un film che funziona innanzitutto perchè emoziona e coinvolge, fa provare la stessa tensione, la stessa paura, lo stesso spaesamento dei soldati sullo schermo; sconfitti, circondati da un nemico senza volto e disposti a tutto pur di andarsene.
E funziona, anche e soprattutto, per merito di un lavoro incredibile sull'audio. Dunkirk è un film almeno tanto da ascoltare quanto da vedere: ci sono numerose scene senza dialogo, dove le immagini sono accompagnate esclusivamente dai suoni d'atmosfera e dalla straordinaria colonna sonora. Mi autocito con questo tweet di ieri sera:
Per chiudere: un film che ancora non ho assimilato del tutto, teso, intenso; una grandissima lezione di cinema e molto probabilmente la migliore opera di Christopher Nolan.

Dunkirk su IMDb: 8.4
Dunkirk su Rotten Tomatoes: 93%

* Ciao Scilla! :-)
** Lo so, tecnicamente è uno spoiler, ma credo che dopo 23 anni scatti la prescrizione.

Commenti

Post popolari in questo blog

Trailer: Deliver Me From Nowhere

Come accennavo in questo post , tra pochi mesi uscirà, almeno negli US of A, il film Deliver Me From Nowhere , tratto dal libro omonimo che ho letto l'anno scorso e che mi è piaciuto moltissimo. Le premesse per il film erano buone: Jeremy Allen "The Bear" White nel ruolo di Springsteen, la storia del suo disco più bello (per molti*) e più personale (e qui non è questione di opinioni) e la benedizione del Boss, che è stato diverse volte sul set durante le riprese. Oggi è uscito il trailer, e le premesse, da buone, sono diventate ottime.     Non so nemmeno se verrà distribuito in Italia, ma questo non me lo perdo.   * Non sono tra quei molti, perlomeno non sempre (o non ancora). Sicuramente Nebraska è uno dei capolavori di Springsteen, ma gli preferisco Born To Run, anche se con il passare degli anni, la distanza tra i due dischi, già piccola, si sta riducendo.

GoodreadsRece: Valérie Perrin - Cambiare l'acqua ai fiori

[Nota: non è il post con cui avrei voluto iniziare il 2021 del blog, ma tutti gli altri possibili sono in vari stadi di avanzamento, ma comunque ben lontani dall'essere finiti. Prima o poi arriveranno anche loro, probabilmente.] Ero combattuto. Da una parte, ovunque si parlava tanto, fin troppo, di questo come del romanzo assolutamente da leggere (e poche cose mi fanno passare la voglia di prendere in mano un libro quanto queste entusiastiche e onnipresenti raccomandazioni); in più un'intervista all'autrice letta su un giornale non me l'aveva resa particolarmente simpatica. Dall'altra, avevo letto che la protagonista di Cambiare l'acqua ai fiori è la guardiana di un cimitero, e questo aveva solleticato la mia mai completamente sopita curiosità per per la morte e il macabro, probabilissimo e graditissimo lascito della mia adolescenza passata tra Dylan Dog e Stephen King. Alla fine, il conflitto è stato risolto, come mi succede spesso, dal consigli...

Del perchè leggo (soprattutto) in inglese

Ho visto di recente un paio di video su YouTube in cui una BookTuber (credo si dica così) spiegava ai suoi seguaci perché legge libri in inglese. Come al solito li stavo tenendo di sottofondo mentre facevo altro, quindi non garantisco di avere colto tutti i dettagli, ma mi sembra che le tre ragioni principali fossero: il prezzo solitamente più basso delle versioni inglesi; il ritardo nella pubblicazione delle traduzioni italiane; le copertine più brutte e in generale la qualità inferiore delle edizioni nostrane, spesso meno curate degli originali. A parte le copertine, che rientrano negli insindacabili gusti personali*, mi sembrano ragioni estremamente valide, in particolare la prima; ma per me, non sono quelle principali. Quindi, perché leggo in inglese? In ordine sparso: Perché posso . Mi rendo conto che può sembrare una spacconata, ma è forse la ragione più importante. La lettura per me è sempre stata, ed è tuttora, un piacere; se leggere in inglese fosse uno stress, molt...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....