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Film(multi)Rece: First Man e Bohemian Rhapsody

Nella prima frase parlo di "ultimi due film visti in sala". Visto che scrivo su questo blog con la velocità di un bradipo sotto sedativi, da quando ho iniziato il post ne ho già visto un altro, Macchine mortali. Scriverò due righe anche su quello. Credo.

Con la mia consueta prontezza, mi sono reso conto che gli ultimi due film visti in sala (First Man e Bohemian Rhapsody) sono entrambi biopic solo più o meno a metà del secondo. Una volta realizzato questo, e una volta uscito dalla sala, mi sono messo a pensarci con un po' più di attenzione, e mi sono reso conto che ci sono parallelismi e differenze interessanti tra i due film, e in come li ho vissuti, quindi ecco qui qualche considerazione sparsa su due pellicole che, diciamolo subito, mi sono piaciute moltissimo.

Intanto, da appassionato di astronautica, e del progetto Apollo in particolare, conoscevo già piuttosto bene la storia di Neil Armstrong, mentre sono, nella migliore delle ipotesi, un ascoltatore occasionale dei Queen, e ignoravo quasi del tutto quella di Freddie Mercury. Questo, probabilmente, mi ha messo nella situazione ideale per godere di entrambi i film: ho apprezzato il sostanziale rigore della ricostruzione di First Man e non mi sono accorto, se non dopo aver cercato qualche informazione sul web dopo la visione, delle numerose e sostanziose licenze storiche che si è preso Bohemian Rhapsody.
Una cosa che hanno in comune i due film sono le interpretazioni sontuose dei protagonisti. Si sta parlando moltissimo, e giustamente, dell'eccezionale Freddie di Rami Malek, sfavillante, spaccone e fragile (e sicuramente destinato almeno a una nomination all'Oscar), ma il Neil freddo, determinato e represso di Ryan Gosling, anche se molto meno appariscente, non è da meno, e spero sinceramente che l'Academy non se ne dimentichi.

(E, tra parentesi, spero non si dimentichi nemmeno di Claire Foy, che nella parte di Janet Armstrong è il vero centro emotivo del film. Chiusa parentesi.)

Nonostante il tema quasi epico (la conquista della Luna!), e le numerose opportunità per scene grandiose, Chazelle sceglie di girare molte sequenze in soggettiva, sacrificando la spettacolarità al coinvolgimento emotivo: e anche per questo, incredibilmente, First Man risulta un film molto intimo e raccolto, che racconta, prima di una grande impresa, un uomo, con le sue cicatrici, le sue paure, la sua determinazione e la sua ambizione. Una sola scena, in sala, mi era sembrata un po' troppo facile*, e non molto in linea con la personalità di Armstrong; cercando qualche informazione ho scoperto invece che, anche se non confermata, è quantomeno plausibile, e, vista con questa consapevolezza, estremamente toccante.


Bohemian Rhapsody, invece, è eccessivo e colorato, più attento alla forma che alla sostanza, e più attento alla resa drammatica che alla veridicità del racconto. Le dinamiche tra i personaggi sono lineari, spesso quasi stereotipate, e anche il ritratto di Freddie risulta di frequente piuttosto superficiale. Eppure, con tutti i suoi difetti, con le sue semplificazioni, con il suo essere sempre a metà tra la cronaca e l'agiografia, è uno dei film più emozionanti che abbia visto negli ultimi anni. Non ho alcun problema ad ammettere che quando dal pianoforte di Freddie partono le prime note di Bohemian Rhapsody (la canzone) al Live Aid mi sono messo a piangere come un vitello. A giudicare dai rumori provenienti dai miei vicini di posto, non sono stato l'unico.

First Man su IMDb: 7,6
First Man su Rotten Tomatoes: 88%

Bohemian Rhapsody su IMDb: 8,4
Bohemian Rhapsody su Rotten Tomatoes: 62%

* Non scendo nel dettaglio, ma sono certo che quando la vedrete, capirete a quale mi riferisco.

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