Passa ai contenuti principali

Film(multi)Rece: Alita - Angelo della battaglia e Captain Marvel

Doppia miniRece sugli ultimi film visti in sala che, come nel caso di First Man e Bohemian Rhapsody, hanno più che qualche elemento in comune. In particolare, sono entrambi tratti da fumetti, e hanno entrambi una protagonista femminile che scalcia culi, sia in senso letterale che metaforico. Quest'ultimo aspetto, nel caso di Captain Marvel, pare aver creato qualche problema in certi ambienti della destra americana (more on that later). Per quanto mi riguarda, dico subito che mi sono piaciuti entrambi ma che nessuno dei due mi è sembrato un capolavoro.

Non riesco a togliermi dalla testa che se James Cameron avesse anche diretto Alita*, invece di scriverlo e produrlo solamente, ne sarebbe uscito un film molto migliore. Intendiamoci, come ho accennato sopra mi è piaciuto, anche molto da alcuni punti di vista, ma per altri versi mi è sembrato un'occasione sprecata. Mi è piaciuto molto, ad esempio, l'aspetto del film: scenografie, costumi, architetture, mecha design (Grewishka!); e mi sono piaciute moltissimo le coreografie dei combattimenti (il Panzerkunst!). Mi è piaciuta l'interpretazione della protagonista Rosa Salazar, che riesce a bilanciare molto bene lo stupore e l'innocenza di chi si ritrova senza memoria e senza passato, e la furia berserker della guerriera; dopo i primi minuti non ho nemmeno fatto troppo caso agli occhioni da anime che ho sentito criticare da diverse parti. Non mi ha invece convinto del tutto lo sviluppo del personaggio di Alita, che in alcune circostanze mi è sembrato estremamente affrettato, anche per gli standard dei cinefumetti/cinemanga. Ma soprattutto non mi è piaciuto il fatto che questo Alita - Angelo della battaglia sia solo il primo atto della storia. E non intendo un primo atto come Iron Man, come Batman Begins, o, per rimanere chez Cameron, come Avatar: Alita è più un Fellowship of the Ring, con la differenza che non c'è nessuna garanzia che ci sarà un sequel**. E se non ci sarà, la storia rimarrà senza un vero finale, con un sacco di domande aperte e con i nodi principali della trama introdotti ma non sciolti: estremamente irritante, soprattutto perchè non sarebbe stato così difficile scrivere un fim che introducesse elementi da sfruttare negli eventuali seguiti e allo stesso tempo raccontasse una storia compiuta: la Marvel lo fa da dieci anni. Che dire: io il mio contributo agli incassi l'ho dato, e sicuramente comprerò il blu-ray quando uscirà: speriamo che saremo in abbastanza a farlo da convincere the powers that be a dare il via libera ad Alita 2.

Appunto: anche Captain Marvel è un film che non ha molto senso da solo, ma a differenza di Alita racconta e completa la sua storia in maniera più che soddisfacente, oltre a incastrarsi alla perfezione*** nelle vicende del MCU.
Non ho grandi critiche: a volte la scrittura è un po' troppo esplicita nel sottolineare i momenti più carichi emotivamente, e alcune rivelazioni sui personaggi sono un po' telefonate, ma sono dettagli. Captain Marvel funziona, sia come puro spettacolo visivo e di intrattenimento, sia come cavalcata nostalgica negli anni '90, sia, e forse soprattutto, come racconto del viaggio della protagonista alla scoperta del suo potenziale: alla fine del film Carol Danvers si rivela uno degli esseri più potenti dell'universo Marvel, e vedere il film (anche) come metafora dell'empowerment femminile è decisamente facile e, credo, appropriato.
Tutto bene, quindi? Ovviamente no, perchè l'uscita del film è stata accompagnata da una delle polemiche cinematografiche più assurde e patetiche degli ultimi anni. La causa scatenante sono state alcune frasi della protagonista Brie Larson, che ha dichiarato qualcosa come "vorrei vedere più donne e più minorities nella stampa specializzata", concetto che qualcuno nell'ambiente dell'alt-right è riuscito a interpretare come "odio tutti i maschi bianchi" invitando quindi a boicottare il film Marvel e, per qualche misterioso motivo, a preferire invece la visione di Alita. Nessuna delle due iniziative, se si esclude qualche voto sospetto su IMDb**** e Rotten Tomatoes pare aver avuto grande fortuna.
Il Capitano Danvers tornerà in sala tra poco più di un mese in Avengers: Endgame, e non vedo l'ora di vederla alle prese con Thanos: il loro scontro - perchè ci sarà - si preannucia come il più epico nella storia dell'MCU.
Dimenticavo: dopo questo film non guarderete più il vostro gatto, specialmente se di pelo rosso, con gli stessi occhi.


Alita - Angelo della battaglia su IMDb: 7,6
Alita - Angelo della battaglia su Rotten Tomatoes: 60%

Captain Marvel su IMDB: 7,1
Captain Marvel su Rotten Tomatoes: 80% 

* Era previsto che lo facesse, prima di concentrarsi sui sequel di Avatar.
** Anzi, visti gli incassi non entusiasmanti, le voci dicono che la probabilità di un Alita 2 è piuttosto bassa.
*** Quasi alla perfezione: ci sono alcune minuscole incongruenze rispetto a quanto si è visto nei venti (!) film precedenti, ma si tratta di dettagli da über-nerd. La sezione goofs su IMDb ne riporta qualcuno. Attenzione: here be spoilers.
**** La percentuale di voti 1/10 è palesemente troppo alta per non essere il frutto di una qualche campagna coordinata.

Commenti

Post popolari in questo blog

FilmRece: F1 (con una digressione su un nuovo cinema)

Premessa: sono un appassionato di Formula 1 almeno dalla fine degli anni '70, sono stato diverse volte all'Autodromo di Monza durante i fine settimana di gara (ci ho anche corso a piedi più di una volta), e sono un Tifoso Ferrari da che ho memoria: cliccando sull'etichetta F1 qui di fianco ci sono i post sul tema che ho scritto nel corso degli anni. Un paio di giorni fa, su inaspettato suggerimento di un amico, ho visto F1 : non nella mia solita, amata Sala Energia, ma in una delle sale più piccole del cinema del centro commerciale Merlata Bloom .  È stato il primo film visto in sala da ottobre 2024, purtroppo la crisi di frequentazione cinematografica a cui accennavo in questo post non si è ancora conclusa, e forse ne potev(am)o scegliere uno migliore per ricominciare. C'è da dire che, se non altro, F1 è un film che sicuramente beneficia della visione su grande schermo: le scene di gara sono spettacolari e adrenaliniche, ma purtroppo sono anche uno dei pochi aspetti p...

GoodreadsRece: Kazuo Ishiguro - Never Let Me Go

I completely subscribe to the idiom " Dont judge a book by its cover ": over the years I often read wonderful books with horrible covers , less often horrible books with wonderful covers , and everything in beetween. Sometimes, though, a particularly good cover made me discover a book I wouldn't otherwise have considered, as happened in this case. I'm not really sure why, but this cover for Never Let Me Go struck a chord with me, and even if I had barely heard about the author Kazuo Ishiguro, and not at all about the book, I read it. And I loved it. I don't want to spoil anything about the plot, moreso because the whole book is written as a slow, gradual unveiling of the story of the protagonist/narrator, the people around her, and the (apparently) normal world in which they live, and part of its allure is exactly following Kathy's pace in remembering her life, with all her infinite and (apparently) meaningless digressions. I'll just repeat here what I wr...

Trailer: Deliver Me From Nowhere

Come accennavo in questo post , tra pochi mesi uscirà, almeno negli US of A, il film Deliver Me From Nowhere , tratto dal libro omonimo che ho letto l'anno scorso e che mi è piaciuto moltissimo. Le premesse per il film erano buone: Jeremy Allen "The Bear" White nel ruolo di Springsteen, la storia del suo disco più bello (per molti*) e più personale (e qui non è questione di opinioni) e la benedizione del Boss, che è stato diverse volte sul set durante le riprese. Oggi è uscito il trailer, che trovate qui sotto, e le premesse, da buone, sono diventate ottime. Non so nemmeno se verrà distribuito in Italia, ma questo non me lo perdo.   * Non sono tra quei molti, perlomeno non sempre (o non ancora). Sicuramente Nebraska è uno dei capolavori di Springsteen, ma gli preferisco Born To Run, anche se con il passare degli anni, la distanza tra i due dischi, già piccola, si sta riducendo.    

GoodreadsRece: Mark Levinson - The Box

I know, I know: it's been nearly four months since I blogged that I would write about this book, but, as I said in that post , it's a good but busy time, so I don't complain and I keep writing (much less than I would like) when I can. Anyway: I came to The Box  via the footnotes in La signora delle merci , by Cesare Alemanni, a very good 101 text (in Italian) on logistics: I was intrigued by the several references in that book to the intermodal container as "revolutionary", and as one of the main driver for globalization. As, I guess, almost anyone, I never really paid any attention to these metal boxes, even if I probably see at least a dozen of them any day, and to be honest, I didn't think there was a book worth of things to say about them. Of course I was wrong. In Levinson's book you will find ruthless businessmen and union fights, ports risen out of nothing and ports virtually closed after centuries of activity, TEUs and some of  the biggest ships e...