I read someone describing this duology as The Right Stuff meets Hidden Figures meets The Martian and, even if I only watched the movies based on the first two books, while I enjoyed both movie and book for the third, I quite agree. Of course there is much more than that, but it's a safe bet that if you liked at least one of those three, you'll love this alternate space exploration history that Kowal crafts from the Meteor impact of 1952 onward (OK, strictly speaking, this is a spoiler, but it's literally told in the first sentence of The Calculating Stars, so I don't feel so bad about it). It's a story of stubborness and determination, of impossibile choices and suffocating rules, of discrimination and obtusity; it's got one of the most well-fleshed, imperfect, believable and lovable narrator/protagonist I read in a long, long time; and it has that rarest of thing: a completely positive character which is somehow not boring (I'm sure you'll understand who I'm referring to). It's also an extremely readable and captivating narration, perfectly balanced between the nerdy details and a tense and often unpredictable plot. One of the best discoveries I made in this 50th-anniversary-of-Apollo-11 year: shame on me, I had never even heard of Mary Robinette Kowal.
(I literally just learned that a third book in the series, The Relentless Moon, is coming next July. I can't wait.)
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Ho letto da qualche parte qualcuno che descriveva questa dilogia come La stoffa giusta + Il diritto di contare + L'uomo di Marte e, anche se ho solo visto i film tratti dai primi due libri (mentre nel terzo caso ho apprezzato film e libro), sono abbastanza d'accordo. Ovviamente c'è molto di più di una semplice somma, ma sono abbastanza sicuro che se vi è piaciuto anche uno solo di quei titoli, adorerete questa storia alternativa dell'esplorazione spaziale che Koval costruisce a partire dall'impatto della Meteora del 1952 (d'accordo, a voler essere pignoli questo è uno spoiler, ma viene detto letteralmente nella prima frase di The Calculating Stars, quindi non mi sento particolarmente in colpa). È una storia di ostinazione e determinazione, di scelte impossibili e regole soffocanti, di discriminazione e ottusità; ha una voce narrante/protagonista incredibilmente ben scritta, imperfetta e credibile, a cui è impossibile non voler bene; e ha anche una caratteristica rarissima: un personaggio completamente positivo che in qualche modo riesce a non risultare noioso (sono sicuro che leggendo il libro capirete a chi mi riferisco). Ed è anche una storia leggibilissima e accattivante, perfettamente bilanciata tra la miriade di dettagli da nerd e una trama tesa e spesso imprevedibile. Una delle migliori scoperte fatte in questo 50° anniversario di Apollo 11: mi vergogno un po' ad ammetterlo, ma non avevo mai nemmeno sentito nominare Mary Robinette Kowal.
(Ho letteralmente appena saputo che il prossimo luglio uscirà un terzo libro nella serie, The Relentless Moon. Non vedo l'ora. E ho letteralmente appena letto anche che, sempre l'anno prossimo, The Calculating Stars uscità tradotto in Italiano. Non fatevelo scappare.)
Voto, per entrambi i libri: 4 su 5
The Calculating Stars su Goodreads
The Fated Sky su Goodreads
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