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FilmRece: Tenet

Tenet è il film che avrebbe dovuto riportarmi al cinema, nella mia amata sala Energia, dopo la pausa forzata del primo lockdown; all'epoca non me la sono sentita e l'ho recuperato solo ieri sera, e posso dirlo: una visione sul grande schermo di Melzo l'avrebbe meritata, anche solo per godersi i mostruosi bassi della colonna sonora su un impianto all'altezza (a casa ho dovuto abbassare il livello del sub-woofer per non farlo esplodere, ed era impostato a poco più di metà).
Ogni istante e ogni fotogramma di Tenet portano il marchio inconfondibile di Nolan: dalla fotografia, forse mai così nitida e chirurgica, alla maestosa colonna sonora; dalla sua ossessione benigna per gli effetti speciali pratici (qui si fa addirittura schiantare per davvero un Boeing 747) agli incredibili effetti visivi; dalla trama, che definire non-lineare è estremamente riduttivo, all'inevitabile cameo di Sir Michael Caine, tutti gli stilemi stilistici e tematici del cinema Nolaniano sono elevati al quadrato, amplificati e portati all'estremo.
Tenet non è il miglior film* di Nolan: il missaggio sonoro a volte si mangia parti di dialogo, anche se su questo aspetto devo sospendere il giudizio almeno finché non rivedrò il film in originale e in blu ray, e, soprattutto, la trama è fin troppo cervellotica (non entro nei dettagli per evitare qualsiasi spoiler, ma non è senz'altro casuale che più di una volta gli stessi personaggi ammettono di non capire che cosa stia succedendo); è però un film che non si dimentica, che rimane con lo spettatore ben dopo la sua fine** e che, come già altre pellicole di Nolan in passato, sposta un po' più in alto l'asticella di quello che è possibile mostrare su uno schermo.
 
 
* Secondo me il titolo se lo contendono The Prestige e Dunkirk.
** La fine del film, non quella dello spettatore.

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