Passa ai contenuti principali

GoodreadsRece: Susanna Clarke - Piranesi

I loved Clarke's previous books (the monumental Jonathan Strange & Mr. Norrell, and the much smaller, but equally charming The Ladies of Grace Adieu), but I read them so long ago that I don't remember them well, so I had no real expectations as I started this long-awaited Piranesi. It wouldn't have mattered anyway, because it would have satisfied them, and then some. It's a little masterpiece of a book, as hard to define as it is unforgettable, part voyage of self-discovery, part mystery; sad and sweet, astonishing and puzzling. The protagonist/narrator is our guide in the wonder that is the House and he's, at least at the beginning, a naive, almost childish guide, and we cannot but share his amazement and his awe as we move among Halls and Vestibules, among Statues and Tides. As the story progresses, he grows, and becomes more cunning, if a little less innocent, but his awe for the House remains unchanged, as remains ours as readers. Because the House is awesome, part prison, part sanctuary, part Wunderkammer, containing the World, inexplicable and unexplained.
I won’t risk spoiling any further: if you have even a shred of interest in fantasy, and if you like beautifully written books go read Piranesi. I assure you won’t regret it and you won’t forget it.
//
I precedenti libri di Clarke (il monumentale Jonathan Strange & il signor Norrell e Le dame di Grace Adieu, molto più breve ma altrettanto affascinante) mi erano piaciuti molto, ma li ho letti talmente tanto tempo fa che non li ricordo nel dettaglio, quindi non avevo particolari aspettative per questo Piranesi, nonostante la lunga attesa prima della sua pubblicazione. E comunque non avrebbe fatto alcuna differenza, perché le avrebbe soddisfatte, e anche superate. Piranesi è un piccolo capolavoro, difficile da definire ma indimenticabile, in parte viaggio di scoperta di se stessi, in parte giallo; triste e dolce, stupefacente ed enigmatico.
Il protagonista e narratore è la nostra guida nel prodigio che è la Casa, ed è, almeno all’inizio, una guida ingenua, e quasi infantile, e non possiamo che condividere il suo stupore e la sua meraviglia mentre lo accompagnamo tra Saloni e Vestiboli, tra Statue e Maree. Mentre la storia si sviluppa, cresce, e diventa più astuto, e forse meno innocente, ma la sua meraviglia per la Casa rimane immutata, come la nostra di lettori. Perché la Casa è meravigliosa e contiene il Mondo; parte prigione, parte rifugio, parte Wunderkammer, incomprensibile e inesplicabile.
Non voglio rischiare altri spoiler: se avete anche solo un briciolo di interesse per il fantasy, e se vi piacciono i libri scritti splendidamente, leggete Piranesi. Vi assicuro che non ve ne pentirete e non lo dimenticherete.

Voto: 5 su 5
Piranesi su Goodreads

Commenti

Post popolari in questo blog

Di tatuaggi, cattivo giornalismo e affidabilità delle fonti

Ieri ha aperto al MUDEC la mostra Tatuaggio, Storie dal Mediterraneo . Oggi stavo ascoltando distrattamente il TG regionale che ne parlava, e nel servizio il giornalista ha citato una statistica secondo cui l'Italia sarebbe il paese più tatuato del mondo, con il 48%* della popolazione adulta che ha almeno un tatuaggio. Il numero mi è sembrato assurdamente alto, anche considerando l'innegabile aumento della diffusione dei tatuaggi negli ultimi anni, quindi mi sono messo a cercare qualche fonte a conferma. Come mi aspettavo, il dato del 48% si trova nella cartella stampa della mostra , che il TG ha evidentemente citato nonostante non ci sia alcuna fonte per la cifra. A questo punto, la mia curiosità, invece di essere soddisfatta, è stata ulteriormente stimolata**, e ho iniziato a fare qualche ricerca più mirata su Gùgol. Innanzitutto ho scoperto che l'ultimo dato affidabile sulla percentuale di persone tatuate in Italia è del 12,8% , e viene da una ricerca dell' ISS con...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....

GoodreadsRece: Il Post - Ogni quattro anni (Cose spiegate bene Vol. 10)

Come ho scritto non ricordo più dove, leggo nonfiction principalmente per imparare cose, e in questo caso ne ho imparate poche, da cui il voto (relativamente) basso. Non perché il libro non sia ben fatto o interessante: lo è, come d'altra parte lo sono tutti quelli di questa collana che ho letto finora. Semplicemente, la gran parte degli articoli (capitoli? interventi?) parlano di cose, come il funzionamento del collegio elettorale, l'evoluzione della società in Texas, o l'incredibile vicenda dell'acqua di Flint, che ho già incontrato e approfondito, spesso proprio sulle pagine del Post o in uno dei libri/video/podcast/altri progetti assortiti di Francesco Costa*. Comunque consigliato, specialmente a chi è interessato agli US of A ma non è ossessionato, come lo sono io, dalla loro politica (spesso ho l'impressione di essere più informato su quella americana che su quella italiana, e non sono sicuro che sia una buona cosa), e dalle loro contraddizioni, e che ...

GoodreadsRece: Paolo Cognetti - Le otto montagne

Come faccio sempre quando inizio un libro, l'ho segnalato su Feisbù. Normalmente sono post che passano abbastanza inosservati: quando va bene raccolgo un paio di 👍 e uno o due commenti; stavolta una decina dei miei amici (che sui poco più di cento che ho sono una percentuale tutt'altro che trascurabile) si sono fatti vivi per dirmi quanto gli è piaciuto Le otto montagne (con una parziale ma significativa eccezione, ci torno). Avevano ragione. Erano diversi anni che un romanzo italiano non mi colpiva così tanto, e la cosa è ancora più notevole perché avevo una blanda, incomprensibile e ingiustificata antipatia preventiva per l'autore. Nonostante il titolo, il libro parla di montagna quanto, si parva licet , I promessi sposi parla di matrimonio: la montagna c'è, presenza concretissima, sfondo e motore di tutto ciò che accade al protagonista/narratore Pietro e a chi gli sta attorno (nonché, almeno per me, da sempre muntagnatt nell’animo anche se abito...