Passa ai contenuti principali

FilmRece: Dune (con una divagazione sul tornare in sala dopo quasi due anni)

Primo post dopo un'estate tremenda (non tedierò i miei dodici lettori con i dettagli), e primo post su un film visto in sala da prima della pandemia (su questa, invece, tedierò i miei dodici lettori con qualche dettaglio in più; ho, da mesi, intenzione di scriverne).

Il ritorno in sala, dicevamo. Non poteva avvenire altrove che all'Arcadia di Melzo, in quella sala Energia di cui ho già scritto diverse volte; e la combinazione di un impianto stellare e di un film come Dune, mi ha fatto capire che, almeno per me, e nonostante l'indubbia comodità dello streaming e della visione casalinga, l'epoca del cinema non è ancora finita. Comprerò il Blu-ray di Dune appena uscirà, ma non sarà la stessa cosa: la sabbia e il sole di Arrakis non saranno così implacabili, la spezia non sarà così effimera e così magica, il Barone Harkonnen non sarà così minaccioso, Shai-Hulud non sarà così colossale e i suoni e le musiche non saranno così maestosi.

Proprio da quest'ultimo aspetto parto con la mia opinione sul film: a parte forse quello di Dunkirk, è il migliore che abbia mai sentito, punto. Non vale nemmeno la pena iniziare a descriverlo: va ascoltato, possibilmente (appunto) in una sala con un impianto audio degno. E anche tutto il resto del film, con un'unica eccezione di cui dirò alla fine, è allo stesso, altissimo, livello.
Scenografia, costumi, effetti speciali: tutto il comparto visuale di Dune è perfetto. Nonostante gli
infiniti riferimenti sia alla storia terrestre che ad altri film, di fantascienza e non solo, Villeneuve riesce a dare a Dune un'identità visiva unica e originale: dall'estetica low-tech delle grandi case alla stratificazione culturale dei millenni di Imperium, dall'immensità del deserto di Arrakis alla disumanità senza volto dei battaglioni Sardaukar, l'universo creato da Herbert viene finalmente portato in vita con la grandiosità che merita. E, finalmente, viene resa giustizia anche alla complessità della storia che si svolge in quell'universo: pur con le inevitabili omissioni, Villeneuve riesce a raccontarla (quasi) senza spiegoni, senza voci fuori campo e senza monologhi interiori (yes, Mr. Lynch, I'm looking at you).
Le interpretazioni di tutti i protagonisti sono fantastiche, da Paul a una straordinaria Lady Jessica, dal duca Leto a un Barone Vladimir che nonostante il poco tempo su schermo incarna perfettamente la spietatezza del potere assoluto; di più, non c'è un solo personaggio, per quanto minore, che risulti fuori posto, poco convincente o caricaturale (yes, Mr. Lynch, I'm still looking at you).
Insomma, se Dune non è un capolavoro ci va davvero vicino, e probabilmente è il miglior film che avrei potuto scegliere per tornare in una sala cinematografica.

Infine, l'eccezione, e purtroppo non è un'eccezione di poco conto. Dune non è un film autoconclusivo: copre più o meno metà del libro originale, e lascia la storia completamente irrisolta. Ancora peggio, la realizzazione del secondo e conclusivo film non è nemmeno certa: dipenderà dagli incassi del primo, che peraltro Warner Bros. ha sicuramente intaccato con la decisione di mandarlo in streaming su HBO Max in contemporanea all'uscita nelle sale negli US of A. Io il mio l'ho fatto, e come ho detto comprerò senz'altro il Blu-ray il giorno dell'uscita: spero caldamente che non ci troveremo con un altro caso Alita.

Dune su IMDb: 8,5
Dune su Rotten Tomatoes: 90%


Commenti

Post popolari in questo blog

Un 2025 inaspettatamente springsteeniano

Se vi sembra di avere già letto il titolo di questo post, avete ragione , ma questo 2025 è (stato) davvero un anno incredibile per noi fan di Springsteen. E le cose che l'hanno reso incredibile sono state, appunto, quasi tutte inaspettate. L' Annus mirabilis è cominciato a maggio, con le date europee del Land of Hope and Dreams Tour *, gli attacchi a Trump , la sua reazione da bullo insicuro , e la pubblicazione di un EP e un video con le canzoni e le introduzioni più politiche e più polemiche di quei concerti ( you don't mess with the Boss ). A giugno ecco la prima sorpresa:  Tracks II: The Lost Albums . Si parlava già da parecchio di un secondo  Tracks , ma ci si aspettava che fosse, come il primo del 1998, una raccolta di canzoni sparse; Springsteen invece ha tirato fuori un cofanetto di sette album inediti , registrati tra il 1983 e il 2018, già finiti e mixati, pronti per essere pubblicati, ma messi da parte perché non sembrava il momento giusto per farli uscire ...

Diventa anche tu proprietario di un numero!

Perchè lasciare che sia solo la AACS a possedere un numero a 128 bit? Ora, grazie a questo blog , chiunque può generare uno di questi numeri e impedire a tutto il resto del mondo di utilizzarlo! Ecco il mio: 34 5B 4E 76 52 87 43 CB 86 8B CF 99 89 EF 0A 5E Non osate memorizzarlo, stamparlo, copiarlo su altri siti, cantarlo, recitarlo in pubblico, ricavarne opere teatrali, o le più tremende maledizioni vi colpiranno! Qui , sul blog del solito, inestimabile Attivissimo, un commento su tutta la (tragicomica) vicenda

Le grandi domande - parte II

Qualche giorno fa, facendo la spesa, mi è capitato sottomano un pacchetto di Kinder Brioss alla ciliegia , una brioche che non vedevo e non mangiavo più o meno dal 1987. Una domanda mi è sorta spontanea: che diamine di fine hanno fatto le Fiesta gialle? Chi ha più o meno la mia età se lo ricorderà sicuramente: la Fiesta Ferrero , un tempo, non esisteva solo nella versione arancio che si trova ora, ma anche in una gialla, che si intravede nell'immagine qui a lato (che, mi duole sottolinearlo, è la copertina di un 45 giri , che riportava sul lato B l'imperdibile hit Snacckiamoci una Fiesta ). Mi sembra di ricordare - anche se non ci metterei la mano sul fuoco - che fosse al gusto di curaçao , ma sicuramente era buonissima , molto meglio della sorella. Aggiornamento del 22/5/2007 Dopo una discussione nostalgico-filologica con alcuni amici, siamo arrivati alla conclusione che sono addirittura due le Fiesta scomparse. Quella gialla che era al sapore Tuttifrutti (probabilmente un or...

FilmRece: F1 (con una digressione su un nuovo cinema)

Premessa: sono un appassionato di Formula 1 almeno dalla fine degli anni '70, sono stato diverse volte all'Autodromo di Monza durante i fine settimana di gara (ci ho anche corso a piedi più di una volta), e sono un Tifoso Ferrari da che ho memoria: cliccando sull'etichetta F1 qui di fianco ci sono i post sul tema che ho scritto nel corso degli anni. Un paio di giorni fa, su inaspettato suggerimento di un amico, ho visto F1 : non nella mia solita, amata Sala Energia, ma in una delle sale più piccole del cinema del centro commerciale Merlata Bloom .  È stato il primo film visto in sala da ottobre 2024, purtroppo la crisi di frequentazione cinematografica a cui accennavo in questo post non si è ancora conclusa, e forse ne potev(am)o scegliere uno migliore per ricominciare. C'è da dire che, se non altro, F1 è un film che sicuramente beneficia della visione su grande schermo: le scene di gara sono spettacolari e adrenaliniche, ma purtroppo sono anche uno dei pochi aspetti p...