Il lettore adulto (o almeno, questo lettore adulto) rimane incantato dalla facilità disarmante con cui Pullman riesce a trattare di argomenti non banali come religione, teologia, libertà di scelta, fisica quantistica, autoritarismo... e nel frattempo a raccontare la storia piccola e indimenticabile di una bambina e un bambino che scoprono come si diventa adulti, attraversando mondi e fuggendo da un Magisterium (metafora piuttosto trasparente della Chiesa) disposto a tutto pur di fermarli nella loro ricerca. (E poi, non guasta ripeterlo, ci sono i panserbjørne).
La feroce contrarietà dell'autore alla religione (organizzata) è esplicita ovunque nel libro, ma Pullman riesce a intesserla così finemente e profondamente nella storia da evitare (quasi) del tutto la detestabile mini-conferenza dell'autore sui Grandi Temi Che Gli Stanno Tanto A CuoreTM. In effetti, per molti versi, il rifiuto della religione è il nucleo centrale della storia, o almeno uno dei pilastri su cui si regge... ma non voglio anticipare altro, anche perchè non riuscirei a rendere giustizia alle atmosfere, alla ricchezza e alla sottigliezza dei tre libri.
Una trilogia affascinante, un volo di fantasia degno del miglior Neil Gaiman (i dæmon! i panserbjørne!), allo stesso tempo semplice come devono essere tutte le migliori storie, e incredibilmente profonda e complessa. Consigliatissima.
Dimenticavo: dal primo dei tre libri, The Golden Compass, è stato tratto un film che mi sono perso in sala (per fortuna, visto quanto mi sono piaciuti i libri) e di cui sto aspettando con ansia l'uscita in Dvd. Pare che non sia un capolavoro, e che la storia sia stata brutalmente purgata di tutti gli elementi di critica alla religione (scelta che comprendo ma non condivido), ma pare anche che dal punto di vista visivo sia assolutamente stupefacente, come sembrano confermare i trailer.
Commenti
Posta un commento