Passa ai contenuti principali

Occhiali 3d ed eccesso di cautela

Post aggiornato col PS dopo la pubblicazione iniziale

Leggo or ora che in Italia sono stati vietati gli occhiali 3D non monouso, per preoccupazioni igieniche (che schifo! qualcuno ha messo prima di me questi occhiali!). Perfetto. Ora le proiezioni tridimensionali costeranno ancora di più e saranno di qualità più scarsa perchè non si useranno più gli occhiali attivi. Meno male che Avatar e Alice li ho già visti.

Mah. Sarà perchè sono cresciuto mangiando carote appena estratte dalla terra dell'orto e sommariamente lavate sotto il rubinetto, ma questa ossessione per l'igiene estrema la capisco poco.
Anche perchè è poco coerente con se stessa: se si obbligano i cinema a utilizzare gli occhiali usa e getta, perchè non introdurre per legge anche le poltrone monouso? Chi mai vorrebbe appoggiare il proprio augusto culo dove si è appena seduto qualcun altro, magari lasciandosi anche andare a peti silenti ma efficaci (cit.)?

PS Nell'articolo del Corrierone, si cita Giovanni Veronesi (mica ceci!), che definisce il 3D "una truffa e una bischerata". E Manuale d'amore 2 (Capitoli successivi)?

Commenti

  1. Non è igiene estrema, è un problema sanitario vero. Volendo per forza fare paragoni non dovresti citare la poltrona (tu siedi nudo?) ma è più o meno come se delle donne si passassero gli assorbenti (usati).
    In realtà la questione si può risolvere in due modi:
    A) igienizzare dopo ogni visione tutti gli occhiali usati (ma chi lo controlla?)
    B) vendere alla gente gli occhiali. Se vai a vedere un nuovo film te li porti dietro.
    Fidati che le infezioni agli occhi sono una cosa piuttosto seria.

    Drake

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

FilmRece: F1 (con una digressione su un nuovo cinema)

Premessa: sono un appassionato di Formula 1 almeno dalla fine degli anni '70, sono stato diverse volte all'Autodromo di Monza durante i fine settimana di gara (ci ho anche corso a piedi più di una volta), e sono un Tifoso Ferrari da che ho memoria: cliccando sull'etichetta F1 qui di fianco ci sono i post sul tema che ho scritto nel corso degli anni. Un paio di giorni fa, su inaspettato suggerimento di un amico, ho visto F1 : non nella mia solita, amata Sala Energia, ma in una delle sale più piccole del cinema del centro commerciale Merlata Bloom .  È stato il primo film visto in sala da ottobre 2024, purtroppo la crisi di frequentazione cinematografica a cui accennavo in questo post non si è ancora conclusa, e forse ne potev(am)o scegliere uno migliore per ricominciare. C'è da dire che, se non altro, F1 è un film che sicuramente beneficia della visione su grande schermo: le scene di gara sono spettacolari e adrenaliniche, ma purtroppo sono anche uno dei pochi aspetti p...

GoodreadsRece: Kazuo Ishiguro - Never Let Me Go

I completely subscribe to the idiom " Dont judge a book by its cover ": over the years I often read wonderful books with horrible covers , less often horrible books with wonderful covers , and everything in beetween. Sometimes, though, a particularly good cover made me discover a book I wouldn't otherwise have considered, as happened in this case. I'm not really sure why, but this cover for Never Let Me Go struck a chord with me, and even if I had barely heard about the author Kazuo Ishiguro, and not at all about the book, I read it. And I loved it. I don't want to spoil anything about the plot, moreso because the whole book is written as a slow, gradual unveiling of the story of the protagonist/narrator, the people around her, and the (apparently) normal world in which they live, and part of its allure is exactly following Kathy's pace in remembering her life, with all her infinite and (apparently) meaningless digressions. I'll just repeat here what I wr...

Trailer: Deliver Me From Nowhere

Come accennavo in questo post , tra pochi mesi uscirà, almeno negli US of A, il film Deliver Me From Nowhere , tratto dal libro omonimo che ho letto l'anno scorso e che mi è piaciuto moltissimo. Le premesse per il film erano buone: Jeremy Allen "The Bear" White nel ruolo di Springsteen, la storia del suo disco più bello (per molti*) e più personale (e qui non è questione di opinioni) e la benedizione del Boss, che è stato diverse volte sul set durante le riprese. Oggi è uscito il trailer, che trovate qui sotto, e le premesse, da buone, sono diventate ottime. Non so nemmeno se verrà distribuito in Italia, ma questo non me lo perdo.   * Non sono tra quei molti, perlomeno non sempre (o non ancora). Sicuramente Nebraska è uno dei capolavori di Springsteen, ma gli preferisco Born To Run, anche se con il passare degli anni, la distanza tra i due dischi, già piccola, si sta riducendo.    

GoodreadsRece: Mark Levinson - The Box

I know, I know: it's been nearly four months since I blogged that I would write about this book, but, as I said in that post , it's a good but busy time, so I don't complain and I keep writing (much less than I would like) when I can. Anyway: I came to The Box  via the footnotes in La signora delle merci , by Cesare Alemanni, a very good 101 text (in Italian) on logistics: I was intrigued by the several references in that book to the intermodal container as "revolutionary", and as one of the main driver for globalization. As, I guess, almost anyone, I never really paid any attention to these metal boxes, even if I probably see at least a dozen of them any day, and to be honest, I didn't think there was a book worth of things to say about them. Of course I was wrong. In Levinson's book you will find ruthless businessmen and union fights, ports risen out of nothing and ports virtually closed after centuries of activity, TEUs and some of  the biggest ships e...