Passa ai contenuti principali

Book(mini)Rece: Terry Pratchett - The Shepherd's Crown (con una divagazione sulla perdita degli autori che si amano)

Un paio di giorni fa ho finito di leggere The Shepherd's Crown, quarantunesimo e ultimo libro della saga di Discworld, di Terry Pratchett. Ultimo nel senso più definitivo del termine, perchè purtroppo Pterry è morto nel marzo di quest'anno e sua figlia ha dichiarato che non verranno pubblicati, da lei o da altri, ulteriori libri. 
È la prima volta che mi capita di dover affrontare in diretta la morte di uno scrittore che amo, sebbene di un amore decisamente tardo, dato che prima del 2008 non avevo idea di chi fosse Terry Pratchett. Un collega dell'epoca* mi parlò entusiasticamente di questi strani libri di fantasy comica**, cercai qualche informazione sull'Interwebs e acquistai immediatamente The Colour of Magic. Sette anni e quarantuno libri dopo, finisco un viaggio bellissimo in questo curioso mondo piatto, sostenuto da quattro giganteschi elefanti che a loro volta poggiano su una ancor più gigantesca testuggine, che fluttua nell'universo. E il senso di perdita è enorme perchè, dannazione, Pterry non aveva finito di raccontarci le sue storie di streghe e draghi, elfi e goblin, maghi e troll, déi dal dubbio senso dell'umorismo e commercianti dalla dubbia moralità, che in teoria non avrebbero dovuto avere nulla in comune con la nostra Terra e invece chissà come parlavano proprio di noi e del nostro mondo tondo. Si dice che gli appassionati di libri a volte si dispiacciono più per la morte di un personaggio di carta che per quella di una persona reale: non dico che non sia vero, dico solo che chi non legge non può capire che quando si ama una storia, la distinzione è priva di senso. Tiffany Aching, Samuel Vimes, Ponder Stibbons, Granny Weatherwax, Moist Von Lipwig sono persone reali, e fa male pensare che le loro storie sono finite.

Due parole sul libro: questo Shepherd's Crown non è senz'altro il migliore della saga***, e a tratti si percepisce che per quanto sia un testo completo e finito (e non, come spesso accade per le pubblicazioni postume, un'accozzaglia di appunti messi insieme alla bell'e meglio), è mancata un'ultima ripulitura; in più non è un libro di transizione, ma uno che porta cambiamenti radicali nel Mondo Disco, e quindi la fine, anche se non è un cliffhanger nel senso più classico del termine, lascia una gran voglia di sapere che effetti avrebbero portato quei cambiamenti. È comunque una conclusione più che degna per la saga di Discworld, e posso fare finta che quel groppo alla gola che ho sentito quando ho chiuso il libro era solo commozione per alcune delle cose successe nelle sue pagine, e non la consapevolezza che avevo finito per sempre**** una delle avventure più divertenti, più coinvolgenti e più intelligenti mai incontrate nella mia quasi quarantennale vita di lettore.
La terra ti sia lieve, Pterry, e grazie di tutto.

* Davide, se mai leggerai questo post, grazie mille.
** Discworld è molto più che fantasy comica, specialmente negli ultimi libri, ma come iper-semplificazione può andar bene.
*** La mia Top 5, se interessa, è: Small Gods, Monstruos Regiment, Carpe Jugulum, Night Watch e I Shall Wear Midnight.
**** Come dicevo qualche post fa, ho intenzione di rileggere tutto Discworld, prima o poi, ma non ci saranno più storie nuove. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Un 2025 inaspettatamente springsteeniano

Se vi sembra di avere già letto il titolo di questo post, avete ragione , ma questo 2025 è (stato) davvero un anno incredibile per noi fan di Springsteen. E le cose che l'hanno reso incredibile sono state, appunto, quasi tutte inaspettate. L' Annus mirabilis è cominciato a maggio, con le date europee del Land of Hope and Dreams Tour *, gli attacchi a Trump , la sua reazione da bullo insicuro , e la pubblicazione di un EP e un video con le canzoni e le introduzioni più politiche e più polemiche di quei concerti ( you don't mess with the Boss ). A giugno ecco la prima sorpresa:  Tracks II: The Lost Albums . Si parlava già da parecchio di un secondo  Tracks , ma ci si aspettava che fosse, come il primo del 1998, una raccolta di canzoni sparse; Springsteen invece ha tirato fuori un cofanetto di sette album inediti , registrati tra il 1983 e il 2018, già finiti e mixati, pronti per essere pubblicati, ma messi da parte perché non sembrava il momento giusto per farli uscire ...

Diventa anche tu proprietario di un numero!

Perchè lasciare che sia solo la AACS a possedere un numero a 128 bit? Ora, grazie a questo blog , chiunque può generare uno di questi numeri e impedire a tutto il resto del mondo di utilizzarlo! Ecco il mio: 34 5B 4E 76 52 87 43 CB 86 8B CF 99 89 EF 0A 5E Non osate memorizzarlo, stamparlo, copiarlo su altri siti, cantarlo, recitarlo in pubblico, ricavarne opere teatrali, o le più tremende maledizioni vi colpiranno! Qui , sul blog del solito, inestimabile Attivissimo, un commento su tutta la (tragicomica) vicenda

Le grandi domande - parte II

Qualche giorno fa, facendo la spesa, mi è capitato sottomano un pacchetto di Kinder Brioss alla ciliegia , una brioche che non vedevo e non mangiavo più o meno dal 1987. Una domanda mi è sorta spontanea: che diamine di fine hanno fatto le Fiesta gialle? Chi ha più o meno la mia età se lo ricorderà sicuramente: la Fiesta Ferrero , un tempo, non esisteva solo nella versione arancio che si trova ora, ma anche in una gialla, che si intravede nell'immagine qui a lato (che, mi duole sottolinearlo, è la copertina di un 45 giri , che riportava sul lato B l'imperdibile hit Snacckiamoci una Fiesta ). Mi sembra di ricordare - anche se non ci metterei la mano sul fuoco - che fosse al gusto di curaçao , ma sicuramente era buonissima , molto meglio della sorella. Aggiornamento del 22/5/2007 Dopo una discussione nostalgico-filologica con alcuni amici, siamo arrivati alla conclusione che sono addirittura due le Fiesta scomparse. Quella gialla che era al sapore Tuttifrutti (probabilmente un or...

FilmRece: F1 (con una digressione su un nuovo cinema)

Premessa: sono un appassionato di Formula 1 almeno dalla fine degli anni '70, sono stato diverse volte all'Autodromo di Monza durante i fine settimana di gara (ci ho anche corso a piedi più di una volta), e sono un Tifoso Ferrari da che ho memoria: cliccando sull'etichetta F1 qui di fianco ci sono i post sul tema che ho scritto nel corso degli anni. Un paio di giorni fa, su inaspettato suggerimento di un amico, ho visto F1 : non nella mia solita, amata Sala Energia, ma in una delle sale più piccole del cinema del centro commerciale Merlata Bloom .  È stato il primo film visto in sala da ottobre 2024, purtroppo la crisi di frequentazione cinematografica a cui accennavo in questo post non si è ancora conclusa, e forse ne potev(am)o scegliere uno migliore per ricominciare. C'è da dire che, se non altro, F1 è un film che sicuramente beneficia della visione su grande schermo: le scene di gara sono spettacolari e adrenaliniche, ma purtroppo sono anche uno dei pochi aspetti p...