Passa ai contenuti principali

Film(multi)Rece: Captain America: Civil War e X-Men: Apocalisse

Brevi recensioni, al solito senza spoiler, sugli ultimi due film visti in sala: Captain America: Civil War e X-Men: Apocalisse. Due pellicole sulla carta simili (entrambi cinefumetti, entrambi Marvel, entrambi film corali, entrambi episodio n-esimo di saghe già consolidate), in effetti molto, molto diversi.
Premessa da fare ogni volta che parlo di questo genere di film: non sono mai stato, e non sono tuttora, un fan dei fumetti Marvel*. Ho letto qualche storia, conosco a grandi linee i personaggi principali, ma sono ben lontano dalla competenza necessaria per capire se Psylocke è stata rappresentata in maniera adeguata o se Falcon si comporta in maniera appropriata alla sua controparte cartacea. A me piacciono i film, punto.
 
Civil War è probabilmente il miglior film MCU realizzato finora. Nonostante il titolo, la relazione con l'omonima storia a fumetti è quantomeno tenue, limitata in pratica all'idea dello scontro tra fazioni di supereroi, ma questo non risulta un problema, anzi: sarebbe stato oggettivamente impossibile riproporre su schermo la sarabanda del fumetto, oltre che completamente incoerente con l'architettura dell'universo cinematografico finora delineata. I fratelli Russo ripropongono il tono realistico e teso del loro Winter Soldier, e Civil War risulta prima di tutto un ottimo film d'azione, anche se con l'inevitabile (e molto ben diluita) ironia tipica dei film Marvel. Le nuove entrate Black Panther e, soprattutto, "Underoos" Spider-Man sono semplicemente perfette, i rapporti tra i personaggi e le scene d'insieme funzionano e il conflitto tra Cap e Iron Man regge bene come vero motore della storia. Come in quasi tutti gli altri film MCU il cattivo non è indimenticabile, nonostante l'ottima prestazione di Daniel Brühl, ma è solo un dettaglio. La Marvel si sta affiancando alla Pixar come casa cinematografica che non sbaglia un colpo.

Apocalisse, è invece, insieme a X-Men 3 e al primo Wolverine, il film che mi ha convinto meno della saga dei mutanti; uscito dal cinema non riuscivo nemmeno a spiegarmi perchè non mi avesse convinto. Ancora adesso ammetto che non l'ho completamente capito, il giudizio negativo è più un insieme di sensazioni che un parere formato; sicuramente non mi è piaciuto il modo in cui vengono trattati i personaggi. So che sembra paradossale dirlo parlando di un cinefumetto, ma questo Apocalisse è popolato da figure davvero troppo bidimensionali: i Quattro Cavalieri in particolare sono poco più che sagome colorate che si agitano sullo schermo**. In più, una volta che si introduce in una saga la possibilità di viaggiare nel tempo (come è stato fatto nel buon Giorni di un futuro passato), si può fare ciao ciao con la manina a qualunque idea di continuity, e qui la questione è stata gestita nel peggior modo possibile: contraddizioni e incongruenze con quanto già raccontato si sprecano, e per chi ha seguito la saga, l'effetto è pessimo. Aggiungiamo un cattivo che dovrebbe essere quasi onnipotente, ma risulta, a voler essere generosi, poco convincente, e il quadro è completo. Si salvano giusto una storia che comunque fila, Mystica, Quicksilver, il cameo di Wolverine e le puppe di Olivia Munn nella parte di Psylocke. Un po' pochino.

Civil War su IMDb
Civil War su Rotten Tomatoes

Apocalisse su IMDB
Apocalisse su Rotten Tomatoes

* E nemmeno di quelli DC. Sono cresciuto con i fumetti Disney, Dylan Dog, Martin Mystere, Spawn, Lobo e poco altro.

** La Psylocke di Oliva Munn è tutt'altro che bidimensionale, ma in un altro senso, come scrivo più avanti.

Commenti

Post popolari in questo blog

Trailer: Deliver Me From Nowhere

Come accennavo in questo post , tra pochi mesi uscirà, almeno negli US of A, il film Deliver Me From Nowhere , tratto dal libro omonimo che ho letto l'anno scorso e che mi è piaciuto moltissimo. Le premesse per il film erano buone: Jeremy Allen "The Bear" White nel ruolo di Springsteen, la storia del suo disco più bello (per molti*) e più personale (e qui non è questione di opinioni) e la benedizione del Boss, che è stato diverse volte sul set durante le riprese. Oggi è uscito il trailer, e le premesse, da buone, sono diventate ottime.     Non so nemmeno se verrà distribuito in Italia, ma questo non me lo perdo.   * Non sono tra quei molti, perlomeno non sempre (o non ancora). Sicuramente Nebraska è uno dei capolavori di Springsteen, ma gli preferisco Born To Run, anche se con il passare degli anni, la distanza tra i due dischi, già piccola, si sta riducendo.

GoodreadsRece: Valérie Perrin - Cambiare l'acqua ai fiori

[Nota: non è il post con cui avrei voluto iniziare il 2021 del blog, ma tutti gli altri possibili sono in vari stadi di avanzamento, ma comunque ben lontani dall'essere finiti. Prima o poi arriveranno anche loro, probabilmente.] Ero combattuto. Da una parte, ovunque si parlava tanto, fin troppo, di questo come del romanzo assolutamente da leggere (e poche cose mi fanno passare la voglia di prendere in mano un libro quanto queste entusiastiche e onnipresenti raccomandazioni); in più un'intervista all'autrice letta su un giornale non me l'aveva resa particolarmente simpatica. Dall'altra, avevo letto che la protagonista di Cambiare l'acqua ai fiori è la guardiana di un cimitero, e questo aveva solleticato la mia mai completamente sopita curiosità per per la morte e il macabro, probabilissimo e graditissimo lascito della mia adolescenza passata tra Dylan Dog e Stephen King. Alla fine, il conflitto è stato risolto, come mi succede spesso, dal consigli...

Del perchè leggo (soprattutto) in inglese

Ho visto di recente un paio di video su YouTube in cui una BookTuber (credo si dica così) spiegava ai suoi seguaci perché legge libri in inglese. Come al solito li stavo tenendo di sottofondo mentre facevo altro, quindi non garantisco di avere colto tutti i dettagli, ma mi sembra che le tre ragioni principali fossero: il prezzo solitamente più basso delle versioni inglesi; il ritardo nella pubblicazione delle traduzioni italiane; le copertine più brutte e in generale la qualità inferiore delle edizioni nostrane, spesso meno curate degli originali. A parte le copertine, che rientrano negli insindacabili gusti personali*, mi sembrano ragioni estremamente valide, in particolare la prima; ma per me, non sono quelle principali. Quindi, perché leggo in inglese? In ordine sparso: Perché posso . Mi rendo conto che può sembrare una spacconata, ma è forse la ragione più importante. La lettura per me è sempre stata, ed è tuttora, un piacere; se leggere in inglese fosse uno stress, molt...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....