Passa ai contenuti principali

FilmRece: Avengers: Infinity Wars

Edit: dopo aver letto recensioni, visto trailer, scaricato poster mi sono finalmente reso conto che il titolo è Infinity War, senza la s che ho sparso per tutto il mio post. Lo lascio così com'è, a futura memoria: leggi bene, bestia.

Qualche considerazione, senza rovinatori (cit.), sul nuovo Avengers, visto ieri all'Arcadia di Melzo*.
Se il poster (lì a destra) è affollato, il film lo è ancora di più. Ho letto da qualche parte che ci sono qualcosa come sessantaquattro personaggi principali; non ho verificato se è il numero esatto, ma sicuramente non è lontano dalla realtà. Il che comporta che, con poche eccezioni, il tempo dedicato ad ognuno è molto limitato, e in diversi casi si limita a un paio di battute. Per fortuna, i fratelli Russo, alla loro terza regia nel MCU**, riescono nell'impresa quasi miracolosa di gestire questa pletora di personaggi e le relative sottotrame senza che il tutto diventi un minestrone incomprensibile. È ovviamente un film molto vario, sia per le ambientazioni che per i registri: c'è un dio che imbriglia la potenza di una stella e le battute sul peso di un fuorilegge spaziale, c'è il genocidio di interi popoli alieni e le difficoltà di comprare un panino a NY con delle rupie indiane. Tutto però è sempre al servizio della storia principale, la ricerca di Thanos delle Gemme dell'Infinito, e il tentativo degli eroi di fermarlo, e il film ne risulta incredibilmente coeso e leggibile.
In più, in questo Infinity Wars c'è finalmente un villain al livello degli eroi, probabilmente il migliore visto finora nel MCU***. (Quasi) onnipotente, ma ancora vulnerabile, spietato ma capace di sentimenti, con delle motivazioni tutto sommato, se non condivisibili, almeno comprensibili, Thanos è il vero protagonista del film, e il suo motore.
Le scene d'azione sono epiche, sia quelle in cui sono coinvolti pochi personaggi, come il primo scontro tra Iron Man (e altri, che non spoilero) e gli emissari di Thanos, sia quelle corali o addirittura di massa, come quella a Wakanda che si vede nei trailer****.
E poi c'è il finale, su cui ovviamente manterrò la più rigorosa riservatezza. Dico solo che l'ho trovato estremamente coraggioso e che mi lascia una enorme curiosità di vedere se questo coraggio verrà onorato nei prossimi film.
È il miglior film sui supereroi mai realizzato, come ho letto da diverse parti sull'Interwebs? Non lo so, e non so nemmeno se è una domanda sensata. Sicuramente è un ottimo film, che ha accettato una sfida complessa e l'ha vinta alla grande.

Avengers: Infinity Wars su IMDb: 9,2
Avengers: Infinity Wars su Rotten Tomatoes: 86%

* Purtroppo non nella mia amata sala Energia, già strapiena quando finalmente mi sono deciso a comprare i biglietti, ma in una delle 4 sale più piccole (che comunque sono meglio del 99% degli altri cinema della zona).
** Dopo gli ottimi Winter Soldier e Civil War.
*** Se la gioca con il Loki del primo Avengers.
**** Trailer che peraltro contengono una delle trollate più clamorose della storia del cinema.

Commenti

Post popolari in questo blog

Trailer: Deliver Me From Nowhere

Come accennavo in questo post , tra pochi mesi uscirà, almeno negli US of A, il film Deliver Me From Nowhere , tratto dal libro omonimo che ho letto l'anno scorso e che mi è piaciuto moltissimo. Le premesse per il film erano buone: Jeremy Allen "The Bear" White nel ruolo di Springsteen, la storia del suo disco più bello (per molti*) e più personale (e qui non è questione di opinioni) e la benedizione del Boss, che è stato diverse volte sul set durante le riprese. Oggi è uscito il trailer, e le premesse, da buone, sono diventate ottime.     Non so nemmeno se verrà distribuito in Italia, ma questo non me lo perdo.   * Non sono tra quei molti, perlomeno non sempre (o non ancora). Sicuramente Nebraska è uno dei capolavori di Springsteen, ma gli preferisco Born To Run, anche se con il passare degli anni, la distanza tra i due dischi, già piccola, si sta riducendo.

GoodreadsRece: Valérie Perrin - Cambiare l'acqua ai fiori

[Nota: non è il post con cui avrei voluto iniziare il 2021 del blog, ma tutti gli altri possibili sono in vari stadi di avanzamento, ma comunque ben lontani dall'essere finiti. Prima o poi arriveranno anche loro, probabilmente.] Ero combattuto. Da una parte, ovunque si parlava tanto, fin troppo, di questo come del romanzo assolutamente da leggere (e poche cose mi fanno passare la voglia di prendere in mano un libro quanto queste entusiastiche e onnipresenti raccomandazioni); in più un'intervista all'autrice letta su un giornale non me l'aveva resa particolarmente simpatica. Dall'altra, avevo letto che la protagonista di Cambiare l'acqua ai fiori è la guardiana di un cimitero, e questo aveva solleticato la mia mai completamente sopita curiosità per per la morte e il macabro, probabilissimo e graditissimo lascito della mia adolescenza passata tra Dylan Dog e Stephen King. Alla fine, il conflitto è stato risolto, come mi succede spesso, dal consigli...

Del perchè leggo (soprattutto) in inglese

Ho visto di recente un paio di video su YouTube in cui una BookTuber (credo si dica così) spiegava ai suoi seguaci perché legge libri in inglese. Come al solito li stavo tenendo di sottofondo mentre facevo altro, quindi non garantisco di avere colto tutti i dettagli, ma mi sembra che le tre ragioni principali fossero: il prezzo solitamente più basso delle versioni inglesi; il ritardo nella pubblicazione delle traduzioni italiane; le copertine più brutte e in generale la qualità inferiore delle edizioni nostrane, spesso meno curate degli originali. A parte le copertine, che rientrano negli insindacabili gusti personali*, mi sembrano ragioni estremamente valide, in particolare la prima; ma per me, non sono quelle principali. Quindi, perché leggo in inglese? In ordine sparso: Perché posso . Mi rendo conto che può sembrare una spacconata, ma è forse la ragione più importante. La lettura per me è sempre stata, ed è tuttora, un piacere; se leggere in inglese fosse uno stress, molt...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....