La premessa del libro, anche se non inedita per chi conosce Terry Pratchett (cfr.
Small Gods
), è molto promettente: gli antichi dèi finnici sono preoccupati per
la crisi della religione tradizionale, quasi completamente soppiantata
da Cristianesimo e ateismo, e decidono di mandare sulla terra Rutja (il
figlio del dio del tuono, appunto) a indagare sulle cause e, se
possibile, a invertire la tendenza e a ristabilire i riti ancestrali.
Rutja è un improbabile Gesù finnico, atletico e vitalissimo, amante del
vino e delle belle donne, che non ha nessuna intenzione di finire
crocefisso per i peccati dell'umanità, e le sue peripezie, specialmente
nella prima parte del libro, in cui impara a convivere con il suo nuovo
corpo mortale, sono molto divertenti (in più di un'occasione mi è
tornato alla mente il Thor dei libri di Douglas Adams su Dirk Gently).
Quando però le cose per Rutja cominciano ad andare bene, il libro perde
un po' di smalto, e diventa piuttosto prevedibile, fino ad un finale
abbastanza fiacco. Costantemente in bilico tra la fiaba e la satira, è
una lettura piacevole, anche se molti dei riferimenti culturali, sia
perchè riferiti alla realtà finlandese, sia perchè il libro è del 1984,
sono inevitabilmente meno immediati per un pubblico italiano, e quindi
l'aspetto satirico risulta un po' spuntato.
Voto: 3 su 5
Il figlio del dio del tuono su Goodreads
Voto: 3 su 5
Il figlio del dio del tuono su Goodreads
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