Lo confesso: non leggo i gialli di Malvaldi per scoprire il colpevole. O perlomeno, non solo
per quello. Li leggo per tornare al BarLume e per incontrare di nuovo
Ampelio, Aldo, Pilade e il Rimediotti, per gustarmi i loro bisticci e le
loro arguzie; per controllare come stanno Tiziana e le sue puppe, e,
sebbene con interesse decisamente minore, anche Marchino e i suoi
tatuaggi; e, ovviamente, per ritrovare Massimo e Alice, improbabile e
verissima coppia di investigatori molto sui generis. Questo non significa che il caso da risolvere, anzi, in questo libro, i casi
da risolvere, uno vecchio di cinquant'anni e uno fresco di giornata,
non mi coinvolgano, e anzi, forse più che in altre occasioni, la
risoluzione collettiva del mistero in questo
A bocce ferme
è assai soddisfacente. Al solito, la scrittura di Malvaldi è
scorrevolissima e complice, con il suo orecchio sopraffino per il
parlato e la quarta parete che crolla, o almeno si incrina, spesso e
volentieri. Insomma, un libro che mi è piaciuto molto, e che mi ha
lasciato con la solita domanda che mi faccio ogni volta che finisco un
racconto del BarLume: quando esce il prossimo?
Voto: 4 su 5
A bocce ferme su Goodreads
Voto: 4 su 5
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