Passa ai contenuti principali

Tv(mini)Rece: Chernobyl

Come scrivevo nel mio primo, e finora unico, post su Netflix, anche in questo caso ho qualche perplessità sull'etichetta da usare, ma visto che per vedere Chernobyl ho sfruttato gli stessi canali di Game of Thrones e che in quel caso avevo scelto il tag "Tv", lo confermo.

Chernobyl, dicevo. È una miniserie in 5 episodi, della durata di poco più di un'ora l'uno, coprodotta da HBO e Sky*, ed è una delle cose migliori che ho visto sul piccolo schermo negli ultimi anni. Tolgo subito di torno l'unico dettaglio che non mi è piaciuto, ossia un finale un pizzico troppo prevedibile e un pizzico troppo poco credibile, e dico due parole su quello che invece mi è piaciuto, e tanto, ossia tutto il resto.
La fotografia è stupenda, sia quella degli splendidi esterni che quella degli interni meravigliosamente vintage; la musica è perfetta, mai invadente ma sempre presente a comunicare un senso di minaccia e di disagio; le interpretazioni dei tre protagonisti sono sontuose, e quelle dei comprimari sono solide e convincenti; la fedeltà della ricostruzione**, stando a diverse fonti lette sull'Interwebs, è precisa in modo quasi maniacale, al punto, ad esempio, di riprodurre esattamente i secchi per la rumenta usati nell'Unione Sovietica di fine anni '80.
E poi c'è la storia, e come viene raccontata: un perfetto equilibrio tra le necessità drammatiche e il rigore della ricostruzione storica, che riesce a regalare 90 secondi tra i più tesi e surreali mai visti in televisione (la ripulitura di Masha) e a rendere interessanti anche le inevitabili complesse spiegazioni tecniche (il coefficiente di vuoto positivo!); che riesce a raccontare senza (troppa) retorica sia il coraggio, a volte l'incoscienza delle decine di migliaia di persone che hanno cercato di limitare per quanto possibile gli effetti della catastrofe, sia il cinismo e l'incompetenza di chi l'ha resa possibile.

Ho scoperto l'esistenza di Chernobyl perchè da diverse parti è stata riportata la notizia che è diventata la serie con il voto più alto di sempre su IMDb, come da link qui sotto: come sempre in questi casi, non ha senso dire che è la migliore di tutti i tempi; sicuramente è da vedere, e non si dimentica facilmente.

Chernobyl su IMDb: 9,7
Chernobyl su Rotten Tomatoes: 95%


* Andrà in onda su qualche canale Sky a partire dal 10 giugno. Non avendo Sky non ho idea di quale.
** Se si eccettuano le inevitabili esigenze narrative: ad esempio, Ulana Khomyuk è dichiaratamente un personaggio composito, che riassume i contributi dati nella gestione della crisi da diverse dozzine di scienziati e tecnici.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Di tatuaggi, cattivo giornalismo e affidabilità delle fonti

Ieri ha aperto al MUDEC la mostra Tatuaggio, Storie dal Mediterraneo . Oggi stavo ascoltando distrattamente il TG regionale che ne parlava, e nel servizio il giornalista ha citato una statistica secondo cui l'Italia sarebbe il paese più tatuato del mondo, con il 48%* della popolazione adulta che ha almeno un tatuaggio. Il numero mi è sembrato assurdamente alto, anche considerando l'innegabile aumento della diffusione dei tatuaggi negli ultimi anni, quindi mi sono messo a cercare qualche fonte a conferma. Come mi aspettavo, il dato del 48% si trova nella cartella stampa della mostra , che il TG ha evidentemente citato nonostante non ci sia alcuna fonte per la cifra. A questo punto, la mia curiosità, invece di essere soddisfatta, è stata ulteriormente stimolata**, e ho iniziato a fare qualche ricerca più mirata su Gùgol. Innanzitutto ho scoperto che l'ultimo dato affidabile sulla percentuale di persone tatuate in Italia è del 12,8% , e viene da una ricerca dell' ISS con...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....

GoodreadsRece: Il Post - Ogni quattro anni (Cose spiegate bene Vol. 10)

Come ho scritto non ricordo più dove, leggo nonfiction principalmente per imparare cose, e in questo caso ne ho imparate poche, da cui il voto (relativamente) basso. Non perché il libro non sia ben fatto o interessante: lo è, come d'altra parte lo sono tutti quelli di questa collana che ho letto finora. Semplicemente, la gran parte degli articoli (capitoli? interventi?) parlano di cose, come il funzionamento del collegio elettorale, l'evoluzione della società in Texas, o l'incredibile vicenda dell'acqua di Flint, che ho già incontrato e approfondito, spesso proprio sulle pagine del Post o in uno dei libri/video/podcast/altri progetti assortiti di Francesco Costa*. Comunque consigliato, specialmente a chi è interessato agli US of A ma non è ossessionato, come lo sono io, dalla loro politica (spesso ho l'impressione di essere più informato su quella americana che su quella italiana, e non sono sicuro che sia una buona cosa), e dalle loro contraddizioni, e che ...

GoodreadsRece: Paolo Cognetti - Le otto montagne

Come faccio sempre quando inizio un libro, l'ho segnalato su Feisbù. Normalmente sono post che passano abbastanza inosservati: quando va bene raccolgo un paio di 👍 e uno o due commenti; stavolta una decina dei miei amici (che sui poco più di cento che ho sono una percentuale tutt'altro che trascurabile) si sono fatti vivi per dirmi quanto gli è piaciuto Le otto montagne (con una parziale ma significativa eccezione, ci torno). Avevano ragione. Erano diversi anni che un romanzo italiano non mi colpiva così tanto, e la cosa è ancora più notevole perché avevo una blanda, incomprensibile e ingiustificata antipatia preventiva per l'autore. Nonostante il titolo, il libro parla di montagna quanto, si parva licet , I promessi sposi parla di matrimonio: la montagna c'è, presenza concretissima, sfondo e motore di tutto ciò che accade al protagonista/narratore Pietro e a chi gli sta attorno (nonché, almeno per me, da sempre muntagnatt nell’animo anche se abito...