Passa ai contenuti principali

L'informatica è una bestia strana (di serendipità e bugfix)

Da qualche tempo, sulla mia tivvù*, Spotify (sia usando la app per Google Tv sia quella per Fire Tv Stick) aveva cominciato a mandarmi ai matti per un fastidiosissimo bug: sul finale, più o meno quando compariva a schermo la notifica per il brano successivo, quasi (e sottolineo quasi) ogni canzone saltava per qualche decimo di secondo; niente di tragico, ma più che abbastanza per rovinare il piacere dell'ascolto, specialmente per una persona vagamente ossessivo-compulsiva come me.
Per cercare di risolvere la questione ho provato di tutto: modificare la qualità dello streaming, disinstallare e reinstallare le app, sacrificare capri a Satana, disattivare le notifiche, addirittura scrivere sul forum di assistenza di Spotify (d'accordo, forse una di queste cose non l'ho provata), ma niente. Una percentuale variabile, ma comunque intorno al 90-95% delle canzoni, senza alcun criterio o pattern riconoscibile, continuava a saltare.

[Piccolo inciso su come è fatta la mia rete di casa, per capire il finale di questa storia appassionante. La connessione dal provider arriva a un modem/router nell'appartamento sotto il mio; da lì, tramite una connessione cablata, il segnale arriva nel mio appartamento, a un altro modem/router che fa da hub, sia via cavo che via WiFi, per tutte le mie periferiche. Fine inciso.]
 
Un paio di giorni fa, per puro caso, mi sono trovato a dover fare delle cose nell'appartamento di sotto e ho lanciato Spotify per avere un po' di sottofondo. Con mia grande sorpresa, la musica non è mai saltata, neppure una volta. Stasera l'illuminazione: il router del piano di sotto è configurato con i DNS di default del provider, mentre in quello di sopra ho sempre usato quelli di Google, fino a qualche mese fa, quando li ho cambiati con quelli di DNS0.EU, resolver DNS gestito da una non-profit francese e di cui avevo letto ottime recensioni, specialmente per gli aspetti legati alla privacy.
Ho rimesso i DNS di Google nel router di sopra, et voilà: mentre scrivo questo post sto ascoltando la mia playlist di Natale** su Spotify e non c'è stato un solo, minuscolo, miserabile, schifoso skip.
Si potrebbero trarre insegnamenti sulle bieche multinazionali, che però fanno cose che funzionano vs. le piccole, nobili non-profit, che invece no, ma mi limito ad essere contento per avere risolto uno dei bug più fastidiosi e misteriosi che mi siano mai capitati (se la gioca con quello del joypad che disattivava lo screen saver, ma, come si dice, questa è un'altra storia).
 
Edit del 5 dicembre 2023: ovviamente non ho la più pallida idea del perché i DNS del servizio francese provocassero gli skip su Spotify, né del perché ripristinando quelli di Google il problema si sia risolto, e non ce l'ha nemmeno uno dei miei migliori amici, senior developer e cresciuto a pane e computer. Come dicevo nel titolo, l'informatica è una bestia strana.
 
* Solo sulla tivvù, la app per PC non ha mai dato l'ombra di un problema. 
** È Whamageddon-safe, contiene Last Christmas ma nella versione di Taylor Swift.

Commenti

Post popolari in questo blog

Di tatuaggi, cattivo giornalismo e affidabilità delle fonti

Ieri ha aperto al MUDEC la mostra Tatuaggio, Storie dal Mediterraneo . Oggi stavo ascoltando distrattamente il TG regionale che ne parlava, e nel servizio il giornalista ha citato una statistica secondo cui l'Italia sarebbe il paese più tatuato del mondo, con il 48%* della popolazione adulta che ha almeno un tatuaggio. Il numero mi è sembrato assurdamente alto, anche considerando l'innegabile aumento della diffusione dei tatuaggi negli ultimi anni, quindi mi sono messo a cercare qualche fonte a conferma. Come mi aspettavo, il dato del 48% si trova nella cartella stampa della mostra , che il TG ha evidentemente citato nonostante non ci sia alcuna fonte per la cifra. A questo punto, la mia curiosità, invece di essere soddisfatta, è stata ulteriormente stimolata**, e ho iniziato a fare qualche ricerca più mirata su Gùgol. Innanzitutto ho scoperto che l'ultimo dato affidabile sulla percentuale di persone tatuate in Italia è del 12,8% , e viene da una ricerca dell' ISS con...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....

GoodreadsRece: Il Post - Ogni quattro anni (Cose spiegate bene Vol. 10)

Come ho scritto non ricordo più dove, leggo nonfiction principalmente per imparare cose, e in questo caso ne ho imparate poche, da cui il voto (relativamente) basso. Non perché il libro non sia ben fatto o interessante: lo è, come d'altra parte lo sono tutti quelli di questa collana che ho letto finora. Semplicemente, la gran parte degli articoli (capitoli? interventi?) parlano di cose, come il funzionamento del collegio elettorale, l'evoluzione della società in Texas, o l'incredibile vicenda dell'acqua di Flint, che ho già incontrato e approfondito, spesso proprio sulle pagine del Post o in uno dei libri/video/podcast/altri progetti assortiti di Francesco Costa*. Comunque consigliato, specialmente a chi è interessato agli US of A ma non è ossessionato, come lo sono io, dalla loro politica (spesso ho l'impressione di essere più informato su quella americana che su quella italiana, e non sono sicuro che sia una buona cosa), e dalle loro contraddizioni, e che ...

GoodreadsRece: Paolo Cognetti - Le otto montagne

Come faccio sempre quando inizio un libro, l'ho segnalato su Feisbù. Normalmente sono post che passano abbastanza inosservati: quando va bene raccolgo un paio di 👍 e uno o due commenti; stavolta una decina dei miei amici (che sui poco più di cento che ho sono una percentuale tutt'altro che trascurabile) si sono fatti vivi per dirmi quanto gli è piaciuto Le otto montagne (con una parziale ma significativa eccezione, ci torno). Avevano ragione. Erano diversi anni che un romanzo italiano non mi colpiva così tanto, e la cosa è ancora più notevole perché avevo una blanda, incomprensibile e ingiustificata antipatia preventiva per l'autore. Nonostante il titolo, il libro parla di montagna quanto, si parva licet , I promessi sposi parla di matrimonio: la montagna c'è, presenza concretissima, sfondo e motore di tutto ciò che accade al protagonista/narratore Pietro e a chi gli sta attorno (nonché, almeno per me, da sempre muntagnatt nell’animo anche se abito...