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Riassunto

Questo 2022, almeno dal punto di vista personale, è stato un anno decisamente migliore del 2021, che credo e spero rimarrà per sempre ineguagliato nella sua merdosità, e anche le mie piccole recensioni dei libri letti sono state, seppur comunque molte meno di quanto avrei voluto, molte più di quelle dell'anno scorso.
Copio il 2021, scrivendo quest'ultimo post per buttare giù due-righe-due su alcuni dei libri che mi hanno colpito nel 2022, ma per cui non ho avuto tempo, voglia o ispirazione a sufficienza per scrivere una recensione compiuta.

Intanto i dati: stando a Goodreads, in questo 2022 ho letto 11.285 pagine (senza contare i libri che ho iniziato e non ancora finito, tra cui una monumentale biografia di Van Gogh), racchiuse in 42 libri. A fine 2021 scrivevo:
"Faccio però una previsione: anche nel 2022, storie, idee, amori, vichinghi, musicisti, assassini, scacchisti, guerre e astronauti mi accompagneranno." I vichinghi non ci sono stati, e nemmeno gli astronauti; confermo invece scacchisti, musicisti, assassini e guerre. In più, come accade sempre, le mie letture mi hanno portato in direzioni inattese, come il Van Gogh ricordato poco fa, un'epica partita di calcio, un reame da favola nascosto dentro un capanno degli attrezzi e molte, molte altre. Ad esempio:

Ho letto The Kaiju Preservation Society, che è esattamente quello che ci si può aspettare dal titolo: l'equivalente libresco di uno di quei film cazzoni, colorati e rumorosi che ti fanno spegnere il cervello per un paio d'ore e alla fine ti lasciano un sorrisone ebete sulla faccia per tutta la serata. E lo dico come un complimento, sia ben chiaro.

Ho letto Svuota il carrello: il marketing spiegato benissimo, e anche se buona parte dei concetti li avevo già studiati all'università, è un libro che consiglio a tutti, perché spiega (benissimo, in effetti) alcune delle tecniche srfuttate da quelli che ci vogliono vendere delle cose, quando siamo in un supermercato o su un sito di e-commerce e come siamo tutti vulnerabili, anche quelli che le conoscono.

Ho letto Where the Crawdads Sing, e l'ho trovato una storia potentissima, con una protagonista indimenticabile: forte e fragile, ingenua e inesorabile. E con un'altra protagonista, la palude del titolo italiano, grembo protettore e confine da varcare, pullulante di vita ma solitario e inospitale. E in più, non guasta, l'ho trovato un libro scritto benissimo e strutturato meglio. Una delle letture migliori dell'anno, senza dubbio. Non ho ancora visto il film, ma conto di farlo presto, anche se temo non sarà all'altezza.

Ho letto Station Eleven e Sea of Tranquillity, di Emily St. John Mandel, autrice che non conoscevo e che si è rivelata una bellissima scoperta: due interpretazioni estremamente originali di due tematiche classiche della Sci-Fi, rispettivamente il mondo post-apocalittico e il viaggio nel tempo. Difficile dire quale mi sia piaciuto di più, ma in fondo perché scegliere?

Ho letto La calda estate del Commissario Casablanca, di Paolo Maggioni, giornalista prestato alla narrativa: un altro giallo, come quelli bellissimi di Alessandro Robecchi, ambientato nella mia Milano, in queste pagine sudata come non mai, solidale ed egoista, disperata e accogliente. È il suo debutto, e spero che molti altri libri seguiranno.

Ho letto Napoleon's Buttons, una storia su come 17 molecole (dal glucosio al nylon, dalla cellulosa alle diossine) abbiano indirizzato la storia dell'umanità, e più in generale sul rapporto dell'uomo con la chimica e su quello che questo rapporto ha generato nel bene e nel male. Uno dei migliori libri di divulgazione scientifica che abbia mai letto, che ha rinfocolato la mia mai sopita passione per la "scienza centrale".

Ho letto Skyfaring, libro in cui un pilota di linea (di Boeing 747, per la precisione) scrive della sua passione per il volo, e delle esperienze uniche che il suo lavoro gli consente. Non dico che mi abbia fatto passare la mia atavica paura di volare, ma senz'altro mi ha dato una nuova, diversa ed estremamente interessante prospettiva sul tema.

Ho (ri)letto The Green Mile, per la prima volta da quando uscì nel 1996, e per la prima volta in inglese, nel formato originale, i sei libretti (lo ammetto, anche un po' per raggiungere l'obbiettivo della Reading Challenge di Goodreads). L'ho trovato, di nuovo, una delle storie più belle, più dure e più tristi mai raccontate da Stephen King, e detto da un Constant Reader come me, significa molto.

Ho letto altro, ma anche per questo 2022 mi fermo qui. Buon 2023 ai miei dodici lettori, con l'augurio di incontrare in quest'anno che inizia tante storie che vi appassionino, vi facciano ridere, piangere, emozionare, arrabbiare.

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