Credo sia la prima volta che un libro mi lascia impressioni così contrastanti. Tanto mi sono piaciuti i personaggi e la storia, quanto mi ha lasciato perplesso il linguaggio.
Alcuni dei primi sono indimenticabili (Wulfgar, Reinhard von Dekken), e la seconda è di una durezza che lascia il segno.
Il terzo è spesso pretenzioso e inutilmente didascalico (dopo il primo combattimento la descrizione dei colpi di spada - uno ad uno - risulta noiosetta), e alcuni dialoghi ricordano i peggiori momenti di King Arthur; quello della forma dell'acqua, tra l'eretico e il disertore, su tutti.
L'eretico è il primo volume di una trilogia, e sicuramente leggerò anche gli altri due; mi resta però un po' di amaro in bocca: avrebbe potuto essere un capolavoro, e invece è solo un ottimo libro.
Alcuni dei primi sono indimenticabili (Wulfgar, Reinhard von Dekken), e la seconda è di una durezza che lascia il segno.
Il terzo è spesso pretenzioso e inutilmente didascalico (dopo il primo combattimento la descrizione dei colpi di spada - uno ad uno - risulta noiosetta), e alcuni dialoghi ricordano i peggiori momenti di King Arthur; quello della forma dell'acqua, tra l'eretico e il disertore, su tutti.
L'eretico è il primo volume di una trilogia, e sicuramente leggerò anche gli altri due; mi resta però un po' di amaro in bocca: avrebbe potuto essere un capolavoro, e invece è solo un ottimo libro.
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