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Book(s)Rece: Eragon e L'Afghano

Dopo la fantasy dura e realistica di GRRM, leggere Eragon è un po' come una camminata di un paio di chilometri dopo una maratona. Rilassante, ma anche un po' insipida (immagino: non ho mai corso una maratona, e credo che non la correrò mai). Non che sia un brutto libro, tutt'altro; ha il pregio sempre più raro di essere un libro scritto con passione - inevitabile, visto che all'epoca l'autore aveva 16 anni - e di mostrarlo ad ogni riga.
La giovine età dell'autore si rivela uno svantaggio - altrettanto inevitabilmente - quando si tratta di caratterizzare i personaggi, non molto più che stereotipi. Si è comunque lasciato leggere senza problemi, e ci sono un paio di momenti che mi hanno davvero colpito (il primo scatto d'ira di Saphira, l'arrivo ai Monti Beor).
Considerando l'età di Christopher Paolini il libro è un miracolo, ma non dice nulla che non abbiano già detto (in modo francamente migliore) Tolkien e qualche decina di altri autori, e in alcuni punti il confine tra la volontà - palese - di omaggiare i suoi idoli e il plagio è davvero sottilissimo.

Forsyth invece è un vecchio marpione, con più di 30 anni di carriera e una quindicina di titoli alle spalle, ed è sicuramente il mio scrittore di spy story preferito. Questo L'Afghano non delude, anche se non è sicuramente il suo libro migliore, e riserva la dolceamara sorpresa del ritorno dei fratelli Terry e Mike Martin, a 12 anni di distanza dal magnifico Il Pugno di Dio. Al solito FF cesella una trama perfetta come un Breguet, anche se questa volta c'è un plot twist - peraltro non essenziale - in cui si avverte un lieve sentore di deus ex machina. (Spoiler in bianco: il motore di jet che casca esattamente sul muro di cinta della casa - isolata nel bel mezzo del nulla - in cui è tenuto prigioniero l'Afghano, permettendogli di scappare, beh, scricchiola un pochetto. Fine spoiler.)
Una nota di demerito per la traduzione, che mi è sembrata in generale piuttosto affrettata, probabilmente per l'urgenza di far uscire il libro in Italiano (è stato pubblicato in inglese meno di 3 mesi fa), e in alcuni punti palesemente sbagliata. Peccato.

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