La giovine età dell'autore si rivela uno svantaggio - altrettanto inevitabilmente - quando si tratta di caratterizzare i personaggi, non molto più che stereotipi. Si è comunque lasciato leggere senza problemi, e ci sono un paio di momenti che mi hanno davvero colpito (il primo scatto d'ira di Saphira, l'arrivo ai Monti Beor).
Considerando l'età di Christopher Paolini il libro è un miracolo, ma non dice nulla che non abbiano già detto (in modo francamente migliore) Tolkien e qualche decina di altri autori, e in alcuni punti il confine tra la volontà - palese - di omaggiare i suoi idoli e il plagio è davvero sottilissimo.
Una nota di demerito per la traduzione, che mi è sembrata in generale piuttosto affrettata, probabilmente per l'urgenza di far uscire il libro in Italiano (è stato pubblicato in inglese meno di 3 mesi fa), e in alcuni punti palesemente sbagliata. Peccato.
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