Passa ai contenuti principali

GoodreadsRece: Christina Dalcher - Vox

Annunciazio', annunciazio'! A partire da oggi (e non so perchè non ci ho pensato prima), pubblicherò anche qui sul blog le pseudo-recensioni che scrivo su Goodreads dei libri che leggo. (Urla di "che culo!" e "sticazzi" si levano dai miei dodici lettori). Per il libri in inglese saranno bilingui, per quelli in italiano no; in entrambi i casi, salvo dove esplicitamente indicato, saranno senza spoiler.

I'm conflicted. I love dystopias, not so much overtly political sci-fi, and this book is both. The starting idea, a bigoted, homophobic political regime that literally silence all women, is brilliant and way too familiar (in intentions if not in practice). The execution not so much, expecially in the final third, where the book morphs from political dystopia to half-assed techno-thriller. There's a bit too much preaching and a bit too many far-fetched dialogs; there's a lot of good science (the author is a linguist, and it shows) but also some slips (how are the bracelets powered?); there are a few too many stereotypes (the hot italian lover, really?) but also well-fleshed and well-written characters. So, not a bad book, not even remotely, but given the premises I expected more; I have the weird feeling that, as with Ender's Game, I will like the short story on which this novel is based more than the novel itself.

Sono combattuto. Amo la fantascienza distopica, non molto quella troppo apertamente politica, e questo libro è entrambe le cose. L'idea di partenza, un regime bigotto e omofobo che riduce tutte le donne, letteralmente, al silenzio, è folgorante e fin troppo familiare (negli intenti se non nella pratica). Lo svolgimento è migliorabile, in particolare nell'ultimo terzo, dove da distopia politica il libro si trasforma in un tecno-thriller poco convincente. C'è qualche predica di troppo e qualche dialogo un po' forzato; c'è molta buona scienza (l'autrice è una linguista, e si vede), ma anche qualche scivolone (come vengono alimentati i braccialetti?); c'è qualche stereotipo evitabile (il caliente amante italiano), ma anche dei personaggi ben scritti e non banali. Insomma, non un brutto libro, nemmeno lontanamente, ma date le premesse, mi aspettavo di più; ho l'impressione che, come mi è successo nel caso di Ender's Game, troverò il racconto da cui questo romanzo è tratto migliore del romanzo stesso.

Voto: 3 su 5

Commenti

Post popolari in questo blog

Un 2025 inaspettatamente springsteeniano

Se vi sembra di avere già letto il titolo di questo post, avete ragione , ma questo 2025 è (stato) davvero un anno incredibile per noi fan di Springsteen. E le cose che l'hanno reso incredibile sono state, appunto, quasi tutte inaspettate. L' Annus mirabilis è cominciato a maggio, con le date europee del Land of Hope and Dreams Tour *, gli attacchi a Trump , la sua reazione da bullo insicuro , e la pubblicazione di un EP e un video con le canzoni e le introduzioni più politiche e più polemiche di quei concerti ( you don't mess with the Boss ). A giugno ecco la prima sorpresa:  Tracks II: The Lost Albums . Si parlava già da parecchio di un secondo  Tracks , ma ci si aspettava che fosse, come il primo del 1998, una raccolta di canzoni sparse; Springsteen invece ha tirato fuori un cofanetto di sette album inediti , registrati tra il 1983 e il 2018, già finiti e mixati, pronti per essere pubblicati, ma messi da parte perché non sembrava il momento giusto per farli uscire ...

Le grandi domande - parte II

Qualche giorno fa, facendo la spesa, mi è capitato sottomano un pacchetto di Kinder Brioss alla ciliegia , una brioche che non vedevo e non mangiavo più o meno dal 1987. Una domanda mi è sorta spontanea: che diamine di fine hanno fatto le Fiesta gialle? Chi ha più o meno la mia età se lo ricorderà sicuramente: la Fiesta Ferrero , un tempo, non esisteva solo nella versione arancio che si trova ora, ma anche in una gialla, che si intravede nell'immagine qui a lato (che, mi duole sottolinearlo, è la copertina di un 45 giri , che riportava sul lato B l'imperdibile hit Snacckiamoci una Fiesta ). Mi sembra di ricordare - anche se non ci metterei la mano sul fuoco - che fosse al gusto di curaçao , ma sicuramente era buonissima , molto meglio della sorella. Aggiornamento del 22/5/2007 Dopo una discussione nostalgico-filologica con alcuni amici, siamo arrivati alla conclusione che sono addirittura due le Fiesta scomparse. Quella gialla che era al sapore Tuttifrutti (probabilmente un or...

Diventa anche tu proprietario di un numero!

Perchè lasciare che sia solo la AACS a possedere un numero a 128 bit? Ora, grazie a questo blog , chiunque può generare uno di questi numeri e impedire a tutto il resto del mondo di utilizzarlo! Ecco il mio: 34 5B 4E 76 52 87 43 CB 86 8B CF 99 89 EF 0A 5E Non osate memorizzarlo, stamparlo, copiarlo su altri siti, cantarlo, recitarlo in pubblico, ricavarne opere teatrali, o le più tremende maledizioni vi colpiranno! Qui , sul blog del solito, inestimabile Attivissimo, un commento su tutta la (tragicomica) vicenda

FilmRece: F1 (con una digressione su un nuovo cinema)

Premessa: sono un appassionato di Formula 1 almeno dalla fine degli anni '70, sono stato diverse volte all'Autodromo di Monza durante i fine settimana di gara (ci ho anche corso a piedi più di una volta), e sono un Tifoso Ferrari da che ho memoria: cliccando sull'etichetta F1 qui di fianco ci sono i post sul tema che ho scritto nel corso degli anni. Un paio di giorni fa, su inaspettato suggerimento di un amico, ho visto F1 : non nella mia solita, amata Sala Energia, ma in una delle sale più piccole del cinema del centro commerciale Merlata Bloom .  È stato il primo film visto in sala da ottobre 2024, purtroppo la crisi di frequentazione cinematografica a cui accennavo in questo post non si è ancora conclusa, e forse ne potev(am)o scegliere uno migliore per ricominciare. C'è da dire che, se non altro, F1 è un film che sicuramente beneficia della visione su grande schermo: le scene di gara sono spettacolari e adrenaliniche, ma purtroppo sono anche uno dei pochi aspetti p...