La catastròfa di Marcinelle è uno degli incidenti sul lavoro più atroci
della storia europea recente. Duecentosessantadue morti, di cui
centotrentasei italiani, bruciati o soffocati dal fumo in una miniera di
carbone, alcuni a più di un chilometro dalla superficie. Una storia di
povertà e accoglienza, di emigrazione e opportunità, di fame e di
speranza; e anche una storia di sfruttamento, di cinismo della politica e
di sicurezza sul lavoro rudimentale o inesistente. L'autore sceglie di
far parlare i familiari e i colleghi delle vittime italiane, e li fa
parlare con le loro voci imbastardite da cinquant'anni di Belgio,
riportando verbatim i loro francesismi e il loro gergo, e il
risultato è incredibilmente vivido, e rende questo libro
contemporaneamente rigoroso come una cronaca e appassionante come un
romanzo epistolare. Duro, a volte durissimo, ma anche commovente e
profondamente umano.
Voto: 4 su 5
La catastròfa su Goodreads
Voto: 4 su 5
La catastròfa su Goodreads
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