Passa ai contenuti principali

GoodreadsRece: Rob Hart - The Warehouse

[Nota: so di essere mostruosamente indietro con le recensioni di Goodreads, e temo che non riuscirò mai a recuperarle tutte, anche se ci proverò comunque. Spero che lo #stareacasa da Coronavirus mi aiuti.]

Every once in a while, Stephen King (yes, the Stephen King) recommends a book he particularly liked from his Twitter account. I got a few, but this is the first I actually read.
It's a dystopian warning about the unbridled power of megacorps meets a techno-spy-thriller, and as I wrote about Vox, works more as the first than as the second. It's more coherent than Dalcher's book, doesn't suffer of any obvious slip (here it's clear how the bracelets are powered), and the three-voiced narration is compelling and well built; on the whole it is an enjoyable book, even if the plot just didn't blow my socks off.
But taken as a just-around-the-corner dystopia... boy oh boy, does it deliver (pun definitely intended). It describes the sort of hell on earth that could easily come to pass, one small and apparently harmless bad choice after the other, until there will be no more choices to make, because all will be made by someone else, be it a multi-billionaire mega-CEO or an algorithm.
Sounds familiar, doesn't it?
//
Ogni tanto, Stephen King (esatto, quello Stephen King) raccomanda dal suo account Twitter un libro che gli è particolarmente piaciuto. Me ne sono procurato qualcuno, ma questo è il primo che ho letto.
È un grido d'allarme distopico sul pericolo del potere immenso delle megacorporazioni incrociato con un tecno-thriller di spionaggio, e come avevo scritto per Vox, funziona meglio per il primo aspetto che per il secondo. È più coerente del libro di Dalcher, non ho rilevato nessuno scivolone di trama (qui è chiaro come vengono alimentati i braccialetti), e la narrazione a tre voci è convincente e ben costruita; nel complesso è un libro godibile, anche se la trama non mi ha entusiasmato particolarmente.
Ma se lo si considera come una distopia che ci aspetta giusto dietro l'angolo... funziona e come (spiacente, il gioco di parole funziona solo in inglese). Descrive un inferno che potrebbe facilmente realizzarsi, semplicemente facendo una piccola e apparentemente innocua pessima scelta dopo l'altra, finché non ci saranno più scelte da fare, perché qualcuno le farà per noi, un megapresidente multi-miliardario o un algoritmo.
Suona familiare, vero?

Voto: 3 su 5
The Warehouse su Goodreads

Commenti

Post popolari in questo blog

Le grandi domande - parte II

Qualche giorno fa, facendo la spesa, mi è capitato sottomano un pacchetto di Kinder Brioss alla ciliegia , una brioche che non vedevo e non mangiavo più o meno dal 1987. Una domanda mi è sorta spontanea: che diamine di fine hanno fatto le Fiesta gialle? Chi ha più o meno la mia età se lo ricorderà sicuramente: la Fiesta Ferrero , un tempo, non esisteva solo nella versione arancio che si trova ora, ma anche in una gialla, che si intravede nell'immagine qui a lato (che, mi duole sottolinearlo, è la copertina di un 45 giri , che riportava sul lato B l'imperdibile hit Snacckiamoci una Fiesta ). Mi sembra di ricordare - anche se non ci metterei la mano sul fuoco - che fosse al gusto di curaçao , ma sicuramente era buonissima , molto meglio della sorella. Aggiornamento del 22/5/2007 Dopo una discussione nostalgico-filologica con alcuni amici, siamo arrivati alla conclusione che sono addirittura due le Fiesta scomparse. Quella gialla che era al sapore Tuttifrutti (probabilmente un or...

Un 2025 inaspettatamente springsteeniano

Se vi sembra di avere già letto il titolo di questo post, avete ragione , ma questo 2025 è (stato) davvero un anno incredibile per noi fan di Springsteen. E le cose che l'hanno reso incredibile sono state, appunto, quasi tutte inaspettate. L' Annus mirabilis è cominciato a maggio, con le date europee del Land of Hope and Dreams Tour *, gli attacchi a Trump , la sua reazione da bullo insicuro , e la pubblicazione di un EP e un video con le canzoni e le introduzioni più politiche e più polemiche di quei concerti ( you don't mess with the Boss ). A giugno ecco la prima sorpresa:  Tracks II: The Lost Albums . Si parlava già da parecchio di un secondo  Tracks , ma ci si aspettava che fosse, come il primo del 1998, una raccolta di canzoni sparse; Springsteen invece ha tirato fuori un cofanetto di sette album inediti , registrati tra il 1983 e il 2018, già finiti e mixati, pronti per essere pubblicati, ma messi da parte perché non sembrava il momento giusto per farli uscire ...

Riassunto 2024

Eccoci. Il 2024 è praticamente finito, ed è l'ora del consueto post di schegge e frammenti su qualche libro letto quest'anno e per cui non ho scritto nulla di più sostanzioso (ossia, purtroppo, praticamente tutti). Se vi interessa qui trovate il post dell'anno scorso , qui quello del 2022 e qui il primo, del 2021 . Prima di cominciare aggiungo solamente che, per fortuna, in un ribaltamento completo rispetto al suddetto 2021, quest'anno ho scritto poco perché è stato un BUON anno, per diversi motivi. Qui c'è la pagina di Goodreads con i dettagli: nel 2024 ho finito 42 libri (altri ne ho ancora in lettura), per un totale di 13.280 pagine, dato più o meno in linea con gli anni scorsi. Il primo libro finito nel 2024 (ma iniziato nel 2023), Starter Villain di John Scalzi, è stato una mezza delusione. Divertente, a tratti anche molto divertente, (e non gli chiedevo nulla di più), ma mi ha lasciato l'impressione di aver letto un'introduzione, più che un romanzo....

Il mio primo Speedy Tuesday, ovvero: dichiaro ufficialmente conclusa l'Operazione Speedmaster

Quello nella fotografia lì a destra, scattata questa mattina, è il mio polso, e quello al mio polso è il mio Moonwatch ; questo significa che l' Operazione Speedmaster , annunciata qui sul blog quasi dieci anni fa , e iniziata davvero quasi nove , è felicemente conclusa. Nove anni di raccolta certosina di tutte le Euro-monete non italiane transitate nelle mie tasche mi hanno permesso di mettere insieme un discreto malloppo, sufficiente per l'acquisto di un buon usato. Una graditissima e, trattandosi di me, incredibilmente tempestiva botta di culo mi ha invece permesso di comprare* allo stesso prezzo e forse anche qualcosa meno, uno Speedmaster nuovo, con corredo completo e garanzia. Come è facile immaginare, ne sono felicissimo. In parte perché, pur avendolo maneggiato solo per una settimana scarsa, me ne sono già innamorato: anche senza considerare l'inevitabile suggestione che il Moonwatch si porta dietro per qualunque appassionato di spazio e di astronautica, lo trov...