Il 25 ottobre di quest'anno è stato pubblicato in Italia I guerrieri del ghiaccio , prima parte della traduzione di A Dance with Dragons , quinto volume sui previsti sette che andranno a comporre la saga A Song of Ice and Fire di George R. R. Martin. Ho già scritto più di una volta qui sul blog della saga, della sua versione televisiva e della scelta censurabile (ma non unicamente italiana) di pubblicare i libri originali divisi in più tomi , quindi non riprenderò questi argomenti. Parlerò di traduzioni. Di quelle dei precedenti volumi ho solo sentito parlare (male), visto che ho letto i libri in originale; ho però verificato di persona alcuni svarioni veramente imbarazzanti. Ad esempio il motto della casa Greyjoy, " We do not sow ", ossia "Noi non seminiamo" (particolarmente adeguato ad una casa che vive principalmente di pirateria navale), che viene tradotto come "Noi non sappiamo tessere". Oppure, e soprattutto, la scena della metalupa*, simbo...
Everyone is entitled to his own opinion, but not his own facts. (Daniel Patrick Moynihan, 1983)